Russia-Ucraina, tregua vicina: “Ma Kiev dovrà fare importanti concessioni”. Trump: “Domani parlerò con Putin”

"Vedremo se avremo qualcosa da annunciare" ha dichiarato il presidente statunitense. E intanto gli Usa fanno un ulteriore passo verso Mosca ritirandosi dall'organismo dell'Ue che indaga sui crimini di guerra commessi contro gli ucraini
Donald Trump sentirà Vladimir Putin nella giornata di martedì 18 marzo per stringere su una tregua temporanea tra Russia e Ucraina. “Vogliamo vedere se è possibile far finire la guerra. Forse possiamo, forse no, ma penso ci siano buone possibilità” ha dichiarato il presidente Usa, che poi ha aggiunto: “In questo fine settimana è stato fatto un grande lavoro”. Il riferimento è ai contatti tra il negoziatore americano Witkoff e il Cremlino sulla proposta di un cessate il fuoco di trenta giorni, già accettata dal presidente ucraino Zelensky. “Vedremo se avremo qualcosa da annunciare” ha aggiunto il presidente statunitense.
Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Mike Waltz, in un’intervista ad Abc, ha dichiarato che l’Ucraina dovrà accettare di fare “importanti concessioni” territoriali alla Russia in cambio di “garanzie di sicurezza”. Che non vuole dire, però, l’ingresso di Kiev nella Nato. “Un’adesione permanente alla Nato per l’Ucraina è estremamente improbabile. E questo non solo secondo gli Stati Uniti. Lo dicono molti altri paesi” ha affermato Waltz.
Intanto, il quotidiano britannico The Independent ha rivelato quali sarebbero le condizioni dell’Ucraina per il cessate il fuoco: “Nessuna cessione di ulteriori territori, nonostante il desiderio di Putin di ottenere per intero quattro regioni ucraine parzialmente occupate dall’esercito russo dal 2014; la restituzione di migliaia di bambini ucraini rapiti dalla Russia; la restituzione di migliaia di civili illegalmente detenuti dalla Russia, che non sono considerati prigionieri di guerra e quindi non sarebbero inclusi negli scambi di prigionieri di guerra; la necessità di garanzie di sicurezza internazionali, nel caso in cui Putin violasse qualsiasi accordo di cessate il fuoco”.
Nel frattempo, gli Stati Uniti fanno un ulteriore passo in avanti verso Mosca: secondo il New York Times, infatti, l’amministrazione Trump avrebbe deciso di ritirarsi dall’organismo internazionale istituito nel 2023 dall’Unione europea per indagare sui leader responsabili dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, tra cui il presidente russo Vladimir Putin.