La Russia alla Polonia sul missile che l’ha colpita: “Avevano tutti i mezzi per dire subito che non era nostro”
La Polonia ha deciso di non appellarsi all’articolo 4 del trattato della Nato (“Le parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata”) in seguito all’attacco missilistico sul suo territorio che ha causato due morti: secondo fonti americane si sarebbe trattato di un razzo dell’antiaerea ucraina caduto per errore su suolo polacco, e nonostante le responsabilità finali siano comunque riconducibili a Mosca – come ha ricordato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a margine del G20 a Bali – da Varsavia il premier Mateusz Morawiecki ha deciso di attendere la conclusione delle indagini internazionali su quanto accaduto prima di prendere una decisione. La Russia ha accolto con favore la cautela dell’Occidente, ma il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov non ha perso occasione per lanciare una stoccata alla Polonia: “Poteva dire immediatamente che il missile caduto sul suo territorio non era stato lanciato dalla Russia”.
“I polacchi – spiegano da Mosca – avevano tutte le possibilità di far sapere fin dall’inizio che i frammenti ritrovati appartenevano ad un missile dei sistemi di difesa S-300 e così tutti gli specialisti avrebbero capito che non poteva essere un missile collegato con le forze armate russe”. I raid missilistici russi di ieri contro l’Ucraina, ha specificato il Cremlino, non hanno colpito oltre i 35 chilometri di distanza dal confine con la Polonia. Secondo Peskov le notizie circolate ieri sera sono state un tentativo di “provocare uno scontro militare diretto fra la Nato e la Russia, con conseguenze per l’intero pianeta”. Secondo la ricostruzione fatta dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg “l’esplosione si è verificata mentre la Russia lanciava una massiccia ondata di attacchi missilistici contro il territorio ucraino”.
“La Nato – ha spiegato – monitora la situazione fin dall’inizio: le indagini sono in corso, e dobbiamo aspettare i risultati. Non abbiamo indicazioni che sia stata il risultato di un attacco deliberato. Non abbiamo indicazioni che la Russia stia preparando un’offensiva contro la Nato”. Il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa di Kiev, Oleksiy Danilov, si dice “favorevole ad un esame congiunto” e chiede “un accesso immediato al sito”.