Russia: l’attivista per i diritti umani Oleg Orlov condannato a 2 anni e 6 mesi di carcere per un post su Fb
“Mi rivolgo a lei, Vostro Onore, e all'accusa. Non avete paura anche voi?”, ha detto ieri il 70enne quando la Procura ha chiesto una condanna a 3 anni di reclusione per il co-presidente dell'associazione Memorial
L’attivista russo per i diritti umani Oleg Orlov è stato condannato oggi a due anni e sei mesi di carcere per un post pubblicato su Facebook in cui avrebbe “screditato l’esercito”. Lo riferisce il portale in lingua russa Meduza. Secondo la sentenza pubblicata su Telegram dalla Corte distrettuale Golovinsky, il 70enne, che è stato arrestato in aula subito dopo il verdetto, dovrà scontare la pena in una prigione ordinaria e non potrà amministrare siti-web o altri mezzi di comunicazione.
Il procedimento contro l’attivista era cominciato l’anno scorso dopo che Oleg Orlov aveva pubblicato sul proprio profilo Facebook la traduzione di un articolo in francese del novembre 2022 intitolato “Volevano il fascismo. L’hanno avuto”. Il testo criticava l’invasione russa dell’Ucraina e accusava il presidente Vladimir Putin di condurre la Russia verso l’estremismo di destra.
Così, nell’ottobre scorso, la Corte distrettuale Golovinsky di Mosca aveva condannato Oleg Orlov per “discredito dell’esercito”, comminando una multa di 150mila rubli (circa 1.500 euro), ma la Procura locale ha fatto ricorso contro il verdetto, chiedendo una pena detentiva.
Quindi, a gennaio, è cominciata una nuova indagine a seguito della quale le autorità hanno stabilito che la pubblicazione dell’articolo mostrava la presunta ostilità dell’attivista “verso i tradizionali valori spirituali, morali e patriottici russi” e dall’odio verso l’esercito, accusato nel testo francese di essere coinvolto in atti di genocidio.
“Mi rivolgo a lei, Vostro Onore, e all’accusa. Non avete paura anche voi?”, ha detto ieri in aula quando la Procura russa ha chiesto una condanna a oltre tre anni di carcere. Durante il processo, il 70enne ha citato spesso brani tratti da “Il processo” di Franz Kafka, il romanzo incompiuto del 1925 che narra la storia di un uomo perseguito dalle autorità senza mai riuscire a conoscere l’accusa.
Oleg Orlov è stato insignito del Premio Sakharov per la libertà di pensiero dal Parlamento europeo nel 2009 ed è tra i fondatori dell’associazione “Memorial”, che nel 2022 ha vinto il premio Nobel per la Pace.
L’organizzazione, co-presieduta da Orlov, si occupa principalmente dello studio dei crimini commessi dal regime dell’Unione Sovietica durante l’era stalinista e della difesa dei diritti umani nella Russia di oggi e in alcuni Paesi vicini.
Nel 2016 Memorial è stata etichettata come “agente straniero” mentre nel dicembre 2021 un tribunale russo ne ha ordinato lo scioglimento, avvenuto nell’aprile successivo, anche se l’associazione continua a operare all’estero.