La Russia contro la “propaganda” Lgbt: arriva la legge che multa chi parla di diritti
In attesa della formalità del voto del Consiglio della Federazione, che la porterà sul tavolo del presidente Vladimir Putin pronta per essere firmata e promulgata, la legge sul divieto di “propaganda” dei diritti Lgbt può già dirsi parte dell’impianto giuridico della Russia. La Duma, camera bassa del Parlamento di Mosca, ha approvato oggi un pacchetto di nuove misure che vietano la “propaganda su relazioni sessuali non tradizionali” non solo verso minori – come già previsto da una legge in vigore da undici anni – ma anche verso le persone con più di 18 anni. Il provvedimento prende di mira tutte le informazioni sui diritti delle minoranze sessuali diffuse sui media, nelle pubblicità, nella letteratura e nel cinema. Viene vietata anche la propaganda sulla pedofilia.
La legge verrà definitivamente approvata entro la fine del mese, e prevede multe da migliaia o decine di migliaia di euro. Il testo dispone nel dettaglio sanzioni per “la diffusone di informazioni o azioni pubbliche“ sul cambiamento di genere, fino a 100mila rubli (circa 1.700 euro) per i residenti, fino a 200mila rubli (circa 3.500 euro) per i funzionari e fino a 1 milione di rubli ( circa 17.000 euro) per le persone giuridiche. La multa massima per la stessa infrazione commessa su Internet o nei media sarà fino a 5 milioni di rubli (circa 83.000 euro). “Questa legge avrà impatto su tutti, non solo le persone Lgbt. la cosa più spaventosa è che la legge riguarda tutto: film, serie Tv, media, pubblicità”, commenta Noel Shaida, capo del gruppo per i diritti Lgbt “Sphere Foundation”, chiuso quest’anno dalle autorità russe dopo essere stato dichiarato illegale.