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Home » Esteri

Civili evacuati da Kherson: l’esercito di Kiev pronto a riconquistare la regione

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L’esercito ucraino ha lanciato un’offensiva verso Novaya Kamenka-Berislav, nella regione di Kherson: due battaglioni di fanteria della 128ma brigata d’assalto e un battaglione di carri armati della 17ma brigata stanno penetrando nella regione dichiarata formalmente territorio russo da Vladimir Putin dopo i referendum farsa che hanno interessato anche Donetsk, Luhansk e Zaporizhzhia. La controffensiva degli uomini di Zelensky preoccupa Mosca, che ha iniziato l’evacuazione dei pochi civili rimasti nel capoluogo verso le zone interne della Russia. Molti erano già stati deportati durante la conquista da parte delle truppe del Cremlino, mentre la gran parte aveva lasciato la regione per cercare rifugio nelle zone occidentali dell’Ucraina o in Europa alle prime avvisaglie dell’invasione.

“Ho preso una decisione difficile ma corretta di annunciare il trasferimento organizzato della popolazione civile dei comuni di Berislavsky, Bilozersky, Snigurivskyi e Oleksandrivskyi sulla riva sinistra del Dnepr”, ha scritto su Telegram il governatore regionale filorusso Volodymyr Saldo. In totale circa 60mila residenti devono essere spostati nel minor tempo possibile. Saldo ha spiegato inoltre che il trasferimento della popolazione in territori sicuri aiuterà le truppe russe a creare “fortificazioni difensive su larga scala” e consentirà di respingere l’offensiva delle truppe ucraine. Sul campo vanno avanti gli scontri tra i due eserciti: la fazione ucraina ha abbattuto un elicottero russo Ka-52 proprio vicino Kherson.

“È trascorso meno di un mese dall’annuncio pomposo dell’annessione di Kherson e dal concerto solenne nella Piazza Rossa, mentre l’autoproclamata ‘amministrazione cittadina’ evacua in attesa della giustizia in Ucraina. La realtà può ferire se vivi in ​​un mondo fantastico immaginario”, dice su Twitter il consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, Mikhailo Podolyak. Dal giorno dell’esito del referendum farsa, la Russia ha trattato la regione come fosse parte del suo territorio, disponendo ora l’evacuazione e promettendo certificati di residenza a chiunque avesse accettato di spostarsi in altre regioni del Paese.

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