Russia, esplosione a Mosca: ucciso il comandante della Difesa nucleare
È l’ufficiale militare russo più alto in grado ad essere rimasto ucciso nella capitale dall’inizio dell'invasione dell'Ucraina
Il comandante delle forze di difesa radionucleare, chimica e biologica della Russia, Igor Kirillov, e il suo vice, sono rimasti uccisi in un’esplosione avvenuta questa mattina vicino a un edificio residenziale nel sud-est della capitale Mosca. La notizia è stata confermata su Telegram dal Comitato investigativo della capitale, secondo cui la detonazione è stata “causata dall’innesco di un ordigno esplosivo”.
La bomba, secondo gli investigatori, è stata piazzata su uno scooter parcheggiato vicino all’ingresso di un edificio residenziale in Ryazansky Avenue, a Mosca. “È stata aperta un’indagine penale sull’assassinio dei due militari a Mosca”, si legge nel comunicato del Comitato investigativo russo, secondo cui gli inquirenti stanno accertando “tutte le circostanze” dei fatti. L’esplosione, secondo i media russi, ha gravemente danneggiato l’ingresso dell’edificio e infranto i vetri delle finestre di diversi appartamenti della zona, che è stata subito circondata da un cordone di polizia.
Il generale Kirillov, in carica dall’aprile 2017 e sanzionato a ottobre dal Regno Unito per il presunto dispiegamento di armi chimiche in Ucraina, è l’ufficiale militare più alto in grado ad essere rimasto ucciso a Mosca dall’inizio dell’invasione russa del Paese vicino, cominciata nel febbraio 2022. Il Cremlino ha sempre respinto le accuse.
Su Telegram, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha deplorato l’omicidio di un generale “intrepido, che non si è mai nascosto dietro agli altri”, combattendo “per la Patria e per la verità”. Da parte sua, il vicepresidente del Consiglio della Federazione russa (la camera alta del Parlamento di Mosca), Konstantin Kosachev, ha promesso che “gli assassini saranno puniti, senza dubbio e senza pietà”.