Russia, una ragazza danneggia un quadro di Dalì per farsi un selfie
In Russia, una ragazza ha danneggiato involontariamente un quadro di Salvador Dalì all’interno di una mostra dedicata al famoso pittore spagnolo.
La ragazza ha fatto cadere per terra l’opera mentre cercava di fare una foto.
L’episodio è avvenuto a Yekaterinburg, in Russia. Il ministero dell’Interno di Mosca ha commentato la vicenda affermando che è stata “accidentalmente urtata la struttura su cui erano esposti due quadri”, uno di Dalì e uno di Francisco Goya.
Il quadro di Dalì, che appartiene alla serie Los Caprichos, “è stato danneggiato dal vetro che si è rotto nell’impatto col pavimento”, mentre l’opera di Goya, un quadro della serie Bravissimo, “è intatto”.
A seguito dell’incidente è stata aperta un’inchiesta per accertare le responsabilità della ragazza e fare una valutazione dei costi del restauro, che potrebbe ammontare a migliaia di euro.
La polizia ha annunciato che la ragazza non sarà processata in quanto si è trattato di “un danno accidentale”.
Il ministero dell’Interno russo ha pubblicato online un video in cui si vede la struttura che precipita e rischia di cadere addosso a un’altra ragazza che si era avvicinata alle due tele.
Nella registrazione si nota anche che, alcuni attimi prima dello schianto, una delle ragazze che si era scattata un selfie con le opere urta accidentalmente la struttura su cui sono poggiati i quadri.
Chi era Salvador Dalì – L’11 maggio 1904 nasceva a Figueres, in Spagna, il pittore Salvador Dalì.
Dalì si avvicinò giovanissimo all’arte. Nel 1922 si iscrisse all’accademia di belle arti di Madrid, dove i suoi dipinti iniziarono ad avvicinarsi allo stile cubista. Nel 1926 si recò per la prima volta a Parigi, dove entrò in contatto con alcuni dei massimi pittori del tempo tra cui Pablo Picasso e Joan Mirò.
Alla fine degli anni Venti si avvicinò al movimento surrealista: le sue opere iniziano a esplorare il subconscio, cercando di catturare le immagini così come compaiono nei sogni, per raggiungere un livello diverso di creatività artistica.
In questo stesso periodo lavorò con il regista spagnolo Luis Bunuel, collaborando alla sceneggiatura di Un chien andalou e conobbe Gala, pseudonimo di Elena Ivanovna Diakonova, che divenne sua moglie.
Nel 1931, nel pieno periodo surrealista, Salvador Dalì dipinse una delle sue principali opere, La persistenza della memoria, in cui ritrae alcuni orologi da taschino in fase di liquefazione, a simboleggiare la memoria che, negli anni, perde la propria forza.
Dalì fu anche una personalità forte, insolita e singolare. Celebri i suoi baffi, ispirati a quelli del pittore spagnolo del Seicento Velazquez, e le sue provocazioni, come quando nel 1936 si presentò a una conferenza stampa vestito da palombaro, quasi a voler interpretare personalmente il surrealismo ed essere lui stesso l’opera d’arte.
Tra il 1945 e il 1946 realizzò i disegni per Destino, un film animato voluto dal produttore statunitense Walt Disney. Il progetto, tuttavia, venne abbandonato per ragioni finanziarie, e venne prodotto solo nel 2003.
Dopo la seconda guerra mondiale, Dalì fece ritorno in Spagna, dove rimase fino alla morte. In questi anni si appassionò molto alla scienza, raffigurando numerosi immagini come se si stessero disintegrando in tanti piccoli atomi, influenzato dalla fisica nucleare.