Russia: Mosca avvia la seconda fase delle esercitazioni nucleari tattiche anti-Nato con la Bielorussia
Le manovre condotte insieme alla Bielorussia si tengono a pochi giorni dalla Conferenza di pace per l’Ucraina prevista il 15 e 16 giugno in Svizzera e a cui il Cremlino non è stato nemmeno invitato
La Russia ha avviato la seconda fase delle esercitazioni militari nucleari non strategiche organizzate insieme alla Bielorussia per rispondere alle “minacce dell’Occidente” e della Nato. L’annuncio è stato diramato oggi in una nota dal ministero della Difesa di Mosca, citata dall’agenzia di stampa Tass, secondo cui l’ordine è stato impartito “in conformità con la decisione del presidente della Federazione Russa”, Vladimir Putin.
La prima fase delle manovre era cominciata lo scorso 21 maggio nel distretto militare meridionale russo, al confine con l’Ucraina, e aveva coinvolto le truppe schierate alla frontiera ma non i soldati impegnati nell’invasione lanciata nel febbraio 2022 contro Kiev.
La seconda si tiene invece a pochi giorni dalla Conferenza di pace per l’Ucraina prevista il 15 e 16 giugno in Svizzera e a cui Mosca non è stata nemmeno invitata. Un vertice che vedrà la presenza di circa 90 Paesi ma a cui non parteciperà nemmeno la Cina a causa del rifiuto di Pechino.
Proprio gli sviluppi nella guerra in Ucraina avrebbero spinto il Cremlino ad annunciare tali manovre. Per Mosca, gli Stati Uniti e i loro alleati europei stanno spingendo il mondo sull’orlo dello scontro atomico donando a Kiev armi da miliardi di dollari e autorizzandone l’uso contro il territorio russo. Le esercitazioni in corso costituirebbero poi anche una risposta alle manovre condotte dalla Nato negli ultimi mesi vicino ai confini russi, come “Steadfast Defender”, la più grande operazione di addestramento dell’Alleanza dai tempi della Guerra fredda, tenuta dal 22 gennaio al 31 maggio e che ha coinvolto circa 90mila militari di tutti gli Stati membri.
Durante la prima fase delle esercitazioni, le truppe russe si sono addestrate ad armare e schierare i missili balistici tattici ipersonici a corto raggio Iskander, mentre l’aeronautica si è preparata ad armare i missili ipersonici Kinzhal.
La seconda invece, secondo quanto annunciato dal ministero della Difesa di Mosca, prevede l’addestramento congiunto delle unità russe e bielorusse “per l’uso in combattimento di armi nucleari non strategiche”. “La situazione nel continente europeo è piuttosto tesa, peggiorata ogni giorno da nuove decisioni e azioni provocatorie delle capitali europee ostili alla Russia, e soprattutto da Washington”, ha detto in conferenza stampa il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. “Pertanto, ovviamente, tali esercitazioni e il mantenimento della prontezza al combattimento restano molto importanti per noi”.
L’operazione annunciata oggi è solo la seconda di tre esercitazioni congiunte previste con le forze della Bielorussia. Per Minsk, secondo il ministro della Difesa bielorusso Viktor Khrenin, queste manovre sono un modo per “aumentare la nostra disponibilità all’uso delle cosiddette armi di ritorsione”. Sebbene non partecipi direttamente all’invasione dell’Ucraina e non disponga di armi atomiche, dallo scorso anno la Bielorussia ospita sul proprio territorio un arsenale di ordigni nucleari tattici russi.