Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:02
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Attentato a Mosca: l’Isis conferma che i quattro arrestati in Russia sono gli autori della strage

Immagine di copertina
Credit: AGF

Fermati 9 sospetti in Tagikistan. Arrestato un altro uomo anche in Russia

Il sedicente Stato islamico ha confermato oggi l’arresto in Russia di quattro dei suoi membri, autori dell’attentato del 22 marzo alla Crocus City Hall di Mosca, che ha provocato 143 morti, 360 feriti e 143 dispersi. La notizia è apparsa sull’ultimo numero di an-Naba, una pubblicazione settimanale dell’organizzazione jihadista, circolata in mattinata su diversi gruppi Telegram vicini all’Isis e citata anche dall’agenzia di stampa francese Afp.

“Quattro combattenti, tutti soldati del Califfato”, secondo su an-Naba, hanno attaccato la sala concerti alla periferia di Mosca: tre hanno usato dei fucili mitragliatori mentre il quarto ha provocato l’incendio della struttura per ostacolare i soccorsi. La loro fuga, come riporta la pubblicazione dell’organizzazione jihadista, sarebbe legata a un “malfunzionamento delle armi”. Gli autori della strage, secondo la ricostruzione del’Isis, sono stati quindi “inseguiti” da forze terrestri e aeree, che li hanno poi “accerchiati” in una foresta. “Possa Dio liberarli dalla loro prigionia”, conclude an-Naba.

In tutto in Russia sono state fermate 12 persone sospettate di essere coinvolte a vario titolo nell’attacco, di cui 9 si trovano attualmente in carcere con l’accusa di terrorismo, compresi i quattro presunti autori materiali della strage, comparsi domenica 24 marzo in tribunale con evidenti segni di percosse. Ma gli arresti non si fermano.

Continuano gli arresti
Il 25 marzo, come riporta oggi l’agenzia di stampa britannica Reuters, altri 9 sospetti sono stati arrestati in Tagikistan, luogo d’origine di alcuni dei fermati in Russia, perché sospettati di essere coinvolti nell’attacco alla Crocus City Hall e di avere legami con l’Isis. Gli arresti, disposti dal Comitato per la Sicurezza dello Stato di Dushanbe, sono stati effettuati nella città di Vakhdat.

Oggi invece, come annunciato dall’ufficio stampa del Tribunale di Mosca, è stato arrestato in Russia un nono sospettato, identificato come Nazrimad Loutfoulloi, anch’egli originario del Tagikistan, che resterà in custodia cautelare almeno fino al 22 maggio prossimo con l’accusa di terrorismo.

Ieri, secondo una nota del Comitato investigativo russo citata dall’agenzia di stampa statunitense AP, era stata fermata un’altra persona sospettata di aver finanziato l’attentato. Il comunicato però non ha fornito ulteriori dettagli sull’identità del sospetto o sulle accuse mosse contro di lui. Al contrario, il Comitato ha affermato che gli autori della strage avevano “legami con i nazionalisti ucraini” e avevano ricevuto “ingenti” somme di denaro dall’Ucraina.

Lo stesso presidente Vladimir Putin ha riconosciuto la matrice “islamista” dell’attentato rivendicato dal sedicente Stato Islamico, rilanciando però la teoria della presunta “finestra aperta” lasciata dall’Ucraina agli attentatori, un’accusa sempre respinta al mittente da Kiev.

Una versione smentita persino dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko, secondo cui i presunti autori della strage hanno cercato inizialmente di fuggire in Bielorussia e non in Ucraina. Secondo il direttore del Fsb Alexander Bortnikov però, “i servizi segreti occidentali e i servizi segreti ucraini” sono “collegati” all’attentato a Mosca anche se, per sua stessa ammissione, i mandanti non sono ancora stati identificati.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Record di esecuzioni in Arabia Saudita: giustiziate 330 persone soltanto nel 2024
Esteri / Iran: il governo revoca il bando a WhatsApp e Google Play
Esteri / Nave cargo russa affonda nel Mediterraneo: il giallo sul trasporto di armi dalla Siria
Ti potrebbe interessare
Esteri / Record di esecuzioni in Arabia Saudita: giustiziate 330 persone soltanto nel 2024
Esteri / Iran: il governo revoca il bando a WhatsApp e Google Play
Esteri / Nave cargo russa affonda nel Mediterraneo: il giallo sul trasporto di armi dalla Siria
Esteri / Donald Trump vuole il controllo della Groenlandia e del Canale di Panama
Esteri / Paesi Bassi: 5 condannati per gli scontri di Amsterdam con i tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv
Esteri / Mi manda Donald Trump: ecco chi è Tilman Fertitta, nominato prossimo ambasciatore Usa in Italia
Esteri / Raid di Israele a Gaza City: ucciso un operatore della Protezione civile. Almeno 45.338 morti nella Striscia dal 7 ottobre 2023. Qatar: "I colloqui per la tregua continuano". Tel Aviv chiede una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza Onu per condannare gli attacchi Houthi. Il ministro della Difesa Katz: "Prenderemo di mira i leader del gruppo in Yemen". Il governo Netanyahu ordina altri missili
Esteri / La battaglia dell’Antitrust a Google sul caso Chrome
Esteri / Guerra in Ucraina, Donald Trump: “Vladimir Putin vuole un incontro il prima possibile”. Ma Mosca frena
Esteri / Gaza: oltre 45.300 morti dal 7 ottobre 2023. Al-Jazeera: “Altre 14 vittime nei raid odierni di Israele". Israele, attentato contro un soldato a Gerusalemme: ferito l'aggressore. Libano: il premier Mikati visita le postazioni militari nel sud. Siria: il leader di Hts riceve a Damasco il ministro degli Esteri giordano Safadi