Attentato a Mosca: gruppo neonazista mette all’asta sui social il coltello usato per tagliare l’orecchio a uno dei presunti autori della strage
Il coltello usato da un soldato russo per tagliare l’orecchio a uno dei presunti attentatori del 22 marzo a Mosca è stato messo all’asta su Telegram.
L’annuncio è stato pubblicato ieri sera sul canale TopaZ Govorit, che con oltre 147 mila follower è legato ad ambienti neonazisti e ai seguaci dell’ormai smantellata compagnia mercenaria Wagner. “Mettiamo all’asta il coltello adatto per il taglio dell’orecchio”, si legge nel post, che non prevede alcuna offerta minima e si chiude con un’emoticon sorridente.
Secondo i gestori del canale, si tratterebbe dell’arma usata il 23 marzo per torturare il 30enne Saidakrami Rajabalizoda, uno dei quattro presunti autori materiali della strage alla Crocus City Hall di Mosca, rivendicata dal sedicente Stato Islamico (Isis) e che ha provocato almeno 139 morti e quasi 200 feriti.
L’uomo era apparso in un video circolato subito dopo il suo arresto e la cui autenticità non è ancora stata dimostrata. Le immagini mostrano un militare in tuta mimetica tenere a terra il sospettato mentre un altro soldato gli taglia una parte dell’orecchio destro per poi provare a fargliela mangiare.
Alcuni post precedenti apparsi sempre su TopaZ Govorit sostengono che il militare responsabile della tortura sia un esponente dell’estrema destra. Un’altra foto con quella che sembra essere la stessa arma, pubblicata dal medesimo gruppo Telegram, ritrae un uomo in divisa marrone con il simbolo neonazista del sole nero.
Sarebbe così che gli amministratori del canale sarebbero entrati in possesso della lama, mostrata ancora insanguinata nell’annuncio. Non è chiaro se l’arma sia effettivamente quella utilizzata nel video (né se il filmato sia autentico). Comunque i gestori del gruppo hanno annunciato che verseranno “una parte dei soldi raccolti (dall’asta, ndr) su un conto di beneficenza intestato alle vittime dell’attentato terroristico”.
Il canale non ha ancora fatto sapere se l’arma sia stata effettivamente venduta ma, secondo il quotidiano britannico Daily Mail, l’offerta più alta finora pervenuta equivale a 10 mila rubli, poco meno di 100 euro.