Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:57
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Rohingya, l’Onu chiede di perseguire generali dell’esercito birmano per genocidio e crimini contro l’umanità

Immagine di copertina
Una famiglia Rohingya dopo aver attraversato il confine con il Bangladesh. Credit: Kevin Frayer

Nel rapporto delle Nazioni Unite si legge che i crimini perpetrati sono "simili per natura, gravità e portata a quelli che hanno permesso di stabilire intenzioni di genocidio in altri contesti"

Le Nazioni Unite, attraverso un rapporto divulgato lunedì 27 agosto, hanno chiesto alla giustizia internazionale di indagare per genocidio e crimini contro l’umanità il capo dell’esercito del Myanmar e altri cinque alti comandanti militari.

Il rapporto, basato su centinaia di interviste, è la più forte condanna da parte dell’Onu delle violenze perpetrate contro i Rohingya. Vi si legge che le tattiche dell’esercito sono “coerentemente e grossolanamente sproporzionate rispetto alle attuali minacce alla sicurezza”.

Il documento è molto critico anche nei confronti di Aung San Suu Kyi, consigliere di Stato della Birmania, leader del partito birmano Lega Nazionale per la Democrazia (Ndl) e premio Nobel per la Pace nel 1991, accusata di non aver agito per fermare la violenza.

La relazione chiede che la leader birmana venga deferita alla Corte penale internazionale.

Il governo ha costantemente affermato che le sue operazioni erano mirate a colpire minacce terroristiche, ma il rapporto sostiene che i crimini perpetrati sono “scioccanti. Questioni di carattere militare non giustificherebbero mai l’uccisione indiscriminata, lo stupro di gruppo delle donne, l’assalto di bambini e la distruzione di interi villaggi”.

Nel marzo 2017 è stata istituita una commissione d’inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni Unite sul Myanmar, per indagare sulle diffuse accuse di violazioni dei diritti umani contro la minoranza Rohingya, in particolare nello stato di Rakhine.

Era il 25 agosto 2017 quando scoppiarono gli scontri tra le forze di sicurezza birmane e alcuni miliziani di un gruppo paramilitare vicino ai musulmani rohingya.

In breve tempo, molte organizzazioni non governative hanno denunciato l’esercito birmano per aver messo in atto una “operazione di pulizia” contro questa minoranza religiosa, con omicidi, stupri e incendi messi in atto contro i rohingya e i loro villaggi.

Queste azioni hanno causato centinaia di morti nello stato di Rakhine, in Birmania, e hanno dato inizio a un esodo che ha portato nei mesi successivi oltre 700mila musulmani rohingya ad attraversare il confine con il Bangladesh (qui lo speciale di TPI.it sulla crisi dei rohingya).

I profughi, secondo i dati dell’ong MSF, si sommano alle oltre 200mila persone che erano già scappate a seguito di precedenti ondate di violenza. Complessivamente, sono oggi oltre 919mila i rohingya che vivono nel distretto di Cox’s Bazar, nel sudest del Bangladesh.

Qui vi abbiamo spiegato come vivono i rifugiati Rohingya a un anno dalle violenze.

Nello stato di Rakhine, il rapporto dell’Onu ha anche trovato elementi “simili per natura, gravità e portata a quelli che hanno permesso di stabilire intenzioni di genocidio in altri contesti”.

Le Nazioni Unite, per stilare il rapporto, non hanno avuto accesso al Myanmar, ma il documento è comunque basato su fonti primarie come interviste, immagini satellitari, fotografie e video.

La missione delle Nazioni Unite elenca un numero di alti funzionari dell’esercito che avrebbero avuto le maggiori responsabilità in relazione alle violenze. La lista include il comandante in capo Ming Aung Hlaing e il suo vice.

I Rohingya sono una delle tante minoranze etniche in Myanmar e costituiscono la più grande percentuale di musulmani nel paese. Il governo, tuttavia, li considera come immigrati illegali e nega loro la cittadinanza.

Un’indagine interna dei militari del Myanmar nel 2017 ha scagionato l’esercito stesso, sollevandolo da ogni responsabilità.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Elezioni Usa, pubblicate almeno 68 fake news in 65 giorni
Esteri / E e se i sondaggi per l’ennesima volta non ci avessero preso?
Esteri / Alluvione Valencia, nessuna vittima al centro commerciale. Il re e il premier Sánchez contestati. Allarme rosso ora a Barcellona
Ti potrebbe interessare
Esteri / Elezioni Usa, pubblicate almeno 68 fake news in 65 giorni
Esteri / E e se i sondaggi per l’ennesima volta non ci avessero preso?
Esteri / Alluvione Valencia, nessuna vittima al centro commerciale. Il re e il premier Sánchez contestati. Allarme rosso ora a Barcellona
Esteri / Israele cancella l'accordo di cooperazione con l'Agenzia Onu per i palestinesi
Esteri / Quanto tempo ci vorrà per scoprire chi avrà vinto le elezioni americane?
Esteri / Il suicidio economico di Israele: -20% del Pil pur di distruggere Gaza. E quest’anno chiuderanno migliaia di aziende
Esteri / Trump: “Proteggerò le donne, che a loro piaccia o meno”. Kamala Harris: “Vuole decidere per voi”
Esteri / Libano, Unifil: “Presi di mira più di 30 volte solo a ottobre: una ventina di attacchi da Israele”
Esteri / McDonald’s, 90 casi di escherichia coli negli Usa: scoperta la causa della contaminazione degli hamburger
Esteri / Gaza: 43.204 morti dal 7 ottobre 2023. Hamas rifiuta proposte di tregua temporanea. Libano: altre 10 vittime in due raid dell'Idf. Hezbollah lancia attacchi contro Israele: 7 morti. Tel Aviv bombarda il gruppo in Siria. Razzo lanciato contro lo Stato ebraico colpisce base irlandese dell'Unifil: nessun ferito. Netanyahu: "Non c'è una data stabilita per la fine della guerra"