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Ritrovato il relitto della portaerei USS Lexington, affondata nella II Guerra Mondiale

Immagine di copertina
La Lexington è stata ritrovata a circa 3mila metri di profondità al largo delle coste dell'Australia

La Lexington era una delle navi principali della Marina americana: fu affondata nel 1942 dopo una battaglia con i giapponesi. L'ha ritrovata un team di ricercatori guidato dal co-fondatore di Microsoft, il miliardario Paul Allen

Un team di ricercatori guidato dal miliardario Paul Allen, co-fondatore di Microsoft, ha ritrovato sui fondali del Mar dei Coralli, nell’Oceano Pacifico, il relitto della USS Lexington, una delle principali portaerei degli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale.

La nave era stata affondata nel 1942 dopo una battaglia con le forze armate del Giappone e da allora se ne erano perse le tracce.

Il suo relitto è stato ritrovato domenica 4 marzo 2018 a 3mila metri di profondità a circa 800 chilometri dalla costa dell’Australia.

Il gruppo di ricercatori che l’ha scoperta negli abissi ha diffuso foto e video dei resti della nave e degli aerei che vi erano trasportati a bordo.

La Lexington era la “sorella” di un’altra famosa nave della Marina statunitense, la Saratoga. Entrata in servizio nel 1927, fu la prima portaerei statunitense utilizzata operativamente. Gli americani la chiamavano affettuosamente “Lady Lex”.

Lexington Allen affondamento
La Lexington si inabissò l’8 maggio 1942 dopo la storica battaglia del Mar dei Coralli

L’8 maggio 1942 la portaerei fu coinvolta nella battaglia del Mar dei Coralli, la prima battaglia in assoluto tra portaerei e una delle più importanti tra quelle fra Stati Uniti e Giappone, durante la Seconda Guerra Mondiale.

La Lexington fu colpita da due siluri e tre bombe: a bordo divampò un incendio: 200 membri dell’equipaggio morirono, ma la maggior parte fece in tempo ad abbandonare la nave.

Vista l’impossibilità di rimorchiarlo, il relitto della portaerei fu deliberatamente affondato dal cacciatorpediniere Phelps per evitare che cadesse in mani giapponesi.

Da allora la Lady Lex è sempre rimasta sul fondo del Mar dei Coralli, fino al ritrovamento dei giorni scorsi.

Alla guida del team c’era uno degli uomini più ricchi del mondo: Paul Allen, co-fondatore di Microsoft, che ha anche finanziato l’intera spedizione di ricerca.

Allen ha lasciato Microsoft nel 2000 per dedicarsi ad attività filantropiche e altri progetti, come SpaceShip One, il cui obiettivo è quello di organizzare nel futuro viaggi indipendenti nello spazio.

Il suo nome era tra quelli emersi nella vicenda di conti off-shore Paradise Papers.

Nel 2016 l’imprenditore ha acquistato la Research Vessel Petrel, una nave equipaggiato per esplorazioni marine fino a 6mila metri di profondità.

Nell’agosto 2017 un team guidato da Allen aveva ritrovato un altro relitto americano della Seconda Guerra Mondiale, lo USS Indianapolis.

Nel momento in cui si inabissò, la Lexington ospitava 35 aerei. Il team che l’ha ritrovata ne ha individuati 11.

Su uno degli aerei si riconosce un emblema del personaggio dei cartoni animati, Felix the Cat, insieme a quattro bandiere giapponesi in miniatura a indicare alcuni successi contro il nemico.

L’ammiraglio Harry Harris, che oggi dirige il comando del Pacifico militare degli Stati Uniti (Pacom), è il figlio di uno dei membri dell’equipaggio della Lexington evacuati.

“Porgo le mie congratulazioni a Paul Allen e all’equipaggio della spedizione di Research Vessel Petrel per aver localizzato la ‘Lady Lex’, affondata quasi 76 anni fa nella battaglia del Mar dei Coralli”, ha dichiarato.

“Onoriamo il valore e il sacrificio dei marinai di ‘Lady Lex’ e di tutti gli americani che hanno combattuto nella Seconda Guerra Mondiale, continuando a garantire le libertà che hanno conquistato per tutti noi”.

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