Il Parlamento Ue approva la risoluzione per chiedere all’Egitto giustizia sul caso Regeni
Il parlamento europeo ha dato il via libera alla risoluzione sulla violazione dei diritti umani in Egitto in cui vengono citati esplicitamente l’uccisione di Giulio Regeni e la detenzione di Patrick Zaki. La risoluzione è stata approvata con 434 voti a favore, 49 contrari e 202 astenuti.
Nel documento si chiede all’Egitto “la liberazione immediata e incondizionata dello studente dell’Universita’ di Bologna, Patrick George Zaki” e all’Unione europea e agli Stati membri “di esortare le autorità egiziane a collaborare pienamente con le autorità giudiziarie italiane” nel caso dell’omicidio di Giulio Regeni.
La verità nel caso Regeni, per i parlamentari europei, è un “dovere imperativo delle istituzioni nazionali e dell’Ue”, chiamata ad adottare le azioni diplomatiche necessarie. I deputati fanno riferimento all’annuncio del 10 dicembre in cui i procuratori di Roma hanno affermato di disporre di prove inequivocabili sul coinvolgimento di quattro agenti delle forze di sicurezza dello Stato egiziano nel rapimento e nell’omicidio di Giulio Regeni, nonostante gli ostacoli alle indagini da parte delle autorità egiziane.
I deputati chiedono all’Ue di esortare le autorità egiziane a collaborare e fornire gli indirizzi di residenza dei quattro agenti indagati, come richiesto dalla legge italiana, ed esprimono “sostegno politico e umano” alla famiglia Regeni nella ricerca della verità. Per quanto riguarda Patrick Zaki – il giovane studente detenuto nel carcere di Tora e accusato di propaganda sovversiva, istigazione alla protesta e istigazione al terrorismo – l’Eurocamera ricorda che la sua detenzione è stata costantemente prorogata negli ultimi 10 mesi, l’ultima volta il 6 dicembre 2020 per ulteriori 45 giorni di carcere. I deputati chiedono dunque la scarcerazione immediata e incondizionata di Zaki e il ritiro di tutte le accuse a suo carico, oltre all’attuazione di una reazione diplomatica ferma, rapida e coordinata da parte dell’Ue.
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