Gli attacchi razzisti di svedesi e tedeschi ai profughi siriani
Gli assalti rivolti ai migranti in Germania sarebbero aumentati da 198 a 576 dallo scorso anno, con un picco negli ultimi mesi
“Il primo giorno mi sono sentito al sicuro. Il secondo giorno, però, la mia casa è andata a fuoco”. Mustafa in Siria era uno studente informatico, ora rischia la vita in Svezia, proprio quando pensava di essere finalmente al sicuro.
In questo Paese come in Germania, i molti attacchi rivolti dai cittadini alle case-rifugio o ai migranti stessi, spesso rimangono impuniti.
Sei profughi siriani sono finiti in ospedale nel weekend del primo novembre dopo violenti attacchi perpetrati da cittadini tedeschi nelle città della Germania, dove i migranti avevano trovato rifugio.
I migranti sono rimasti feriti durante tre attacchi, a Wismar, Magdeburg e Freital, nelle zone del Mar Baltico e della Germania orientale.
Durante i primi due assalti, la polizia riferisce che sono state coinvolte tra le 20 e le 30 persone, alcune delle quali armate di mazze da baseball.
Un ragazzo di 24 anni è stato arrestato dalle autorità perché sospettato di aver partecipato all’attacco a Magdeburg.
Nel terzo assalto, un ragazzo di 26 anni siriano è stato ferito coi pezzi di vetro sollevati dall’esplosione di una bomba carta lanciata attraverso la finestra di un rifugio profughi a Freital, nell’est della Sassonia.
Secondo il ministro dell’Interno sassone Markus Ulbig si sarebbe trattato di un attacco “codardo e a sangue freddo”.
Secondo le autorità, gli assalti rivolti ai migranti in Germania sarebbero aumentati da 198 a 576 dallo scorso anno, con un picco registrato negli ultimi mesi.