Cosa è successo il 13 gennaio nel mondo
Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo
Stati Uniti: il presidente uscente Barack Obama ha assegnato a un emozionato e sorpreso Joe Biden la Medaglia presidenziale della Libertà, la più alta onorificenza civile degli Stati Uniti. Obama ha elogiato il suo vice-presidente per la sua “fede nei colleghi americani, per il suo amore per la patria e la sua vita al servizio”.
– Secondo i media di stato cinesi, Washington potrebbe innescare uno scontro militare con Pechino nel Mar cinese meridionale, se l’amministrazione Trump darà seguito alle sue minacce.
– Il presidente uscente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha revocato la norma nota come “wet foot, dry foot”, che permetteva agli immigrati irregolari cubani giunti negli Stati Uniti di ottenere un permesso di soggiorno, come ulteriore mossa della normalizzazione dei rapporti tra Stati Uniti e Cuba
El Salvador: un raro record per El Salvador: nessun omicidio per 24 ore. Per un’intera giornata infatti, secondo quanto hanno riferito le autorità, non sono stati registrati delitti nel paese, che ha il più alto tasso di omicidi al mondo. Un evento raro per una nazione che è afflitta dal problema della guerra tra gang e dove la stessa polizia ha paura di entrare nelle prigioni dove sono rinchiusi i pericolosi criminali.
Francia: Marine Le Pen, la leader del Front National, il partito francese di destra euroscettico e anti-immigrazione, è stata vista alla Trump Tower a New York.
Ungheria: l’operatrice ungherese Petra Laszlo, divenuta famosa per aver fatto uno sgambetto a un rifugiato siriano in fuga verso l’Ungheria nel 2015, è stata condannata a tre anni di libertà vigilata per comportamento scorretto. Il migrante in questione correva con in braccio il figlio piccolo. La donna l’aveva inoltre aggredito con un calcio dopo la caduta.
Cipro: a Ginevra si sono svolti i colloqui di pace tra i greco-ciprioti e i turco-ciprioti alla presenza dei tre paesi garanti – Grecia, Regno Unito e Turchia – ma la soluzione a oltre 40 anni di divisione è rimandata.
Libia: il governo di Tobruk, rivale di quello guidato da Fayez Serraj sostenuto dall’Onu, ritiene che la riapertura dell’ambasciata italiana a Tripoli sia un atto di aggressione militare. La mossa diplomatica italiana fa parte di un progetto di collaborazione con la Libia per il controllo delle partenze dei migranti verso l’Europa. Ma chi comanda nel paese? Ecco una rapida guida per capire chi sono i principali attori.
Siria: secondo l’esercito siriano, diversi missili provenienti dal territorio israeliano hanno colpito una base aerea militare a Damasco. Non è la prima volta che la Siria accusa Israele di incursioni sul suo territorio.
Iraq: le forze governative sono entrate nel campus universitario di Mosul, base dell’Isis, scontrandosi violentemente con i jihadisti. I soldati hanno anche ottenuto il controllo del Secondo Ponte, nella parte sudorientale della città. Lo scopo sembra la riconquista dell’intera sponda orientale del fiume Tigri, prima dell’attacco alla parte occidentale, ancora totalmente in mano ai terroristi.
Israele: una proposta di legge al vaglio del parlamento israeliano vuole negare visti e permessi di soggiorno agli stranieri che chiedono il boicottaggio di Israele e degli insediamenti.
– Migliaia di persone sono scese in strada giovedì per protestare contro i continui tagli dell’elettricità nella Striscia di Gaza, in una delle più grandi manifestazioni non autorizzate nel territorio palestinese governato da Hamas da quando il gruppo islamista è salito al potere nel 2007.