Scontri tra gruppi ribelli, uccise 32 persone nella Repubblica Centrafricana
Le esecuzioni aggravano la guerra civile nel paese. Dalla fine del novembre 2016 i civili uccisi sono stati almeno 29
Il gruppo di ribelli dell’Unione per la pace nella Repubblica Centrafricana (Upc) ha ucciso almeno 32 civili dopo gli scontri con le forze armate ribelli rivali – il Fronte popolare per la rinascita della repubblica centroafricana (Fprc) – nel dicembre 2016 nella città di Bakala. Lo ha reso noto l’ong Human Rights Watch giovedì 16 febbraio 2017.
Il 12 dicembre i ribelli dell’Upc hanno giustiziato 25 persone dopo averle invitate in una scuola locale per un un presunto incontro. Alcune ore prima, i combattenti avevano ucciso altri sette uomini che rientravano da una miniera d’oro nelle vicinanze. Sono almeno 29 i civili uccisi in combattimenti nelle vicinanze di Bakala dalla fine del novembre 2016.
Il ricercatore dell’Ong Human Rights Watch, Lewis Mudge, ha riferito che i ribelli si sentono sempre più incoraggiati a commettere crimini peggiori, aggiungendo che i civili sono stati presi di mira probabilmente perché sospettati di essere alleati con i gruppi rivali.
Entrambe le forze armate rivali sono ex membri della maggioranza musulmana ribelle Seleka, che nel 2013 si era unita per spodestare l’allora presidente della Repubblica centrafricana, François Bozizé.
Da quel momento, i due gruppi di combattenti sono diventati concorrenti per il controllo del territorio e delle entrate fiscali del paese. I musulmani del Fprc sono ora alleati con il gruppo di ribelli anti balaka cristiani, segno del declino del ruolo delle ideologie nel conflitto civile nella Repubblica Centroafricana.
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