I momenti più bizzarri della campagna sul referendum britannico
Alla vigilia dei risultati del voto abbiamo raccolto i momenti più originali (e a volte trash) della campagna referendaria sull'uscita o meno dall'Ue
Giovedì 23 giugno 40 milioni di elettori del Regno Unito e dei paesi dei territori d’Oltremare sono chiamati alle urne per decidere se rimanere o uscire dall’Unione Europea. La campagna referendaria era iniziata ufficialmente il 15 aprile, ma nelle ultime dieci settimane i britannici si sono sbizzarriti a esprimere la loro opinione contraria o a sostegno con il tipico humor inglese.
Qui abbiamo raccolto i momenti più originali (e in alcuni casi tendenti al trash) della campagna referendaria.
1) I francesi hanno lanciato l’Operazione Croissant contro la Brexit.
Mercoledì 22 giugno, un gruppo di 15 volontari francesi a Londra ha distribuito delle lettere e delle cartoline con messaggi scritti a mano dai cittadini francesi, con la speranza di convincere gli elettori britannici a non lasciare l’Unione Europea. Fuori da una delle più trafficate stazioni ferroviarie londinesi, King’s Cross, i pendolari francesi in viaggio da Parigi a Londra hanno tentato di distribuire anche dei cornetti, ma la loro azione è stata frenata da un gruppo di poliziotti.
Gli agenti hanno vietato agli attivisti di fornire cibo agli elettori – secondo le norme vigenti – perché questo potrebbe danneggiare i risultati del referendum.
(Qui sotto alcune delle 500 cartoline distribuite dai pendolari francesi agli elettori britannici a Londra alla vigilia del voto)
2) C’è stata una finta battaglia navale sul Tamigi
Il 15 giugno, Nigel Farage, capo del “Partito Indipendentista del Regno Unito” (Ukip), formazione anti-europeista e nazionalista inglese e il cantante Bob Geldof, si sono affrontati a bordo di alcune imbarcazioni sulle acque del Tamigi, scambiandosi insulti a distanza sul referendum in una sorta di battaglia nautica.
Farage a bordo di un peschereccio con il supporto di altre 35 imbarcazioni della flottiglia anti-Ue ha voluto lanciare un messaggio al parlamento inglese, sollecitando a riprendere il controllo delle acque britanniche. Ma la sua “Armada Brexit” si è dovuta idealmente scontrare con quella pro-Remain guidata da Bob Geldof.
La rockstar ha lanciato alcune accuse al leader Ukip sottolineando come non fosse amico di nessun pescatore. Come replica, Farage ha accusato Geldof di schernire i pescatori impoveriti.
(Qui sotto Geldof si rivolge con un gesto volgare nei confronti di Farage)
3) I video trash “pro-leave” e “pro-remain” sono circolati ovunque nelle ultime settimane:
Il partito di Farage, Ukip, ha risposto con un video in cui ci sono delle galline che discutono sulle ragioni della fuoriuscita.
4) I gatti e la Brexit:
Alla vigilia del voto che deciderà il destino europeo della Gran Bretagna, i sostenitori del Remain (rimanere) hanno dato vita a una campagna social su Twitter. Con l’hashtag #CatsAgainstBrexit (gatti contro la Brexit) centinaia di inglesi hanno postato foto di felini corredate da didascalie con i motivi per votare sì all’Unione europea. Un modo originale e ironico per sostenere la causa del Remain.
I asked @RealGrumpyCat what she thought of #CatsAgainstBrexit. She wasn’t impressed. pic.twitter.com/Gb4Sj2UGr5
— Daniel Hannan (@DanHannanMEP) 20 giugno 2016