L’Ontario (Canada) cancella il reddito di cittadinanza: “Costa troppo, economicamente insostenibile”
L'esperimento era stato lanciato lo scorso anno: era prevista una durata triennale, ma il nuovo governo conservatore l'ha stoppato
Il nuovo governo conservatore dell’Ontario, la più popolosa delle dieci province del Canada, ha annunciato che porrà fine all’esperimento del reddito di cittadinanza, definendolo costoso ed economicamente insostenibile. Si trattava del primo tentativo effettuato da decenni in uno stato del Nord America di implementare questo tipo di politica.
Il programma era stato lanciato dal precedente governo liberale nel 2017, e la durata prevista era di tre anni. Era stato presentato come un rimedio non solo per la povertà in cui versano moltissimi canadesi, ma anche come un mezzo per contrastare la precarietà del lavoro.
L’esperimento aveva un costo stimato di 150 milioni di dollari canadesi (circa 100 milioni di euro) e ha coinvolto 4mila partecipanti; alcuni avevano un lavoro scarsamente retribuito e precario, altri erano disoccupati, altri ancora usufruivano di programmi di assistenza sociale.
Anche quando il programma venne lanciato, c’erano molti dubbi sul fatto che il progetto sarebbe sopravvissuto alle elezioni di giugno in Ontario. Ad aprile, un portavoce dei conservatori dell’Ontario ha affermato che il partito avrebbe portato avanti il test.
Tuttavia, pochi mesi dopo, il partito guidato da Doug Ford ha conquistato il governo della regione e ha cambiato idea sul reddito di base.
Lisa MacLeod, il ministro dell’Ontario responsabile per i servizi sociali, ha annunciato la fine del progetto, che ha definito “troppo costoso”, aggiungendo che “chiaramente non è la risposta per le famiglie dell’Ontario”.
“Non è economicamente sostenibile”, ha aggiunto. Il progetto, inizialmente, era stato sostenuto da tutti i partiti politici.
Lo scorso aprile, anche la Finlandia aveva interrotto l’esperimento del reddito di cittadinanza dopo due anni dall’avvio, optando per la ricerca di altri sistemi di welfare più sostenibili.
L’esperimento finlandese era partito a gennaio del 2017 e si concluderà a dicembre del 2018, senza essere rinnovato nonostante la richiesta dell’agenzia che si occupa di servizi sociali.
La Finlandia aveva selezionato 2mila cittadini tra i 25 e il 48 anni, ai quali ha garantito un assegno di 560 euro al mese.
I beneficiari continuavano a ricevere l’assegno anche se trovavano un lavoro, senza l’obbligo di accettare alcun tipo di impiego.
Il costo dell’esperimento è stato di circa 20 milioni.