Le reazioni all’accordo sulla Siria raggiunto da Russia e Stati Uniti
La Turchia e l'Unione europea hanno accolto con favore l'accordo sulla Siria, raggiunto da Stati Uniti e Russia a Ginevra
La Turchia e l’Unione europea hanno accolto con favore l’accordo sulla Siria, raggiunto da Stati Uniti e Russia a Ginevra.
La Turchia ha puntato l’attenzione sulla distribuzione degli aiuti umanitari, che devono essere consegnati fin da subito, ovvero da quando la tregua partirà il 12 settembre, all’inizio della festività musulmana di Eid al-Adha.
Accogliendo con favore l’accordo, la Turchia, che ha lanciato la sua prima incursione militare significativa in Siria il mese scorso, ha infatti detto che “è essenziale per fermare la lotta in Siria fornire aiuti umanitari alle zone assediate fin dal primo giorno”.
L’Alto commissario per la politica estera dell’Ue, Federica Mogherini, ha esortato le Nazioni Unite a prepararsi a una transizione politica in Siria.
L’accordo prevede un cessate il fuoco di 10 giorni, a cui seguiranno una serie di attacchi aerei coordinati tra Russia e Stati Uniti, contro i militanti jihadisti.
Un portavoce dell’Opposizione siriana ha detto che il piano potrebbe avere qualche speranza di riuscita, ma serve stabilirne con precisione i dettagli.
A Damasco il regime ha dato il suo sostegno all’accordo, secondo quanto ha riferito l’agenzia stampa governativa Sana.
Dall’inizio del conflitto, che va avanti da 5 anni, hanno perso la vita più di 250mila persone e almeno un milione è fuggito all’estero, in cerca di asilo politico nei paesi dell’Unione europea.
C’è comunque scetticismo sull’effettiva riuscita dell’accordo o quanto meno sulla transizione politica che ne dovrebbe derivare.