Siria, i curdi annunciano la liberazione di Raqqa dalla morsa dell’Isis
L'Isis perde l'ultima città importante che controllava tra Siria e Iraq
“La città di Raqqa è stata completamente liberata”, lo hanno annunciato le forze democratiche siriane (Sdf), un’alleanza curdo-arabo siriana sostenuta dagli Stati Uniti, che agli inizi dello scorso giugno aveva lanciato una vasta offensiva per liberare la città dalla morsa dello Stato Islamico nel nord della Siria.
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“Tutto è finito a Raqqa, le nostre forze hanno assunto il pieno controllo della città”, ha detto a France Presse Talal Sello, portavoce delle forze democratiche siriane.
Sul loro sito, gli attivisti dell’Osservatorio della ong Ondus precisano che l’annuncio ufficiale della liberazione di Raqqa ”arriverà presto”.
L’Isis perde così l’ultima città importante che controllava fra Siria e Iraq, ma soprattutto il luogo che aveva eletto a capitale del califfato. Nell’estate del 2016, Mosul, altra città strategica il sedicente stato islamico, era caduta nelle mani dell’esercito iracheno, sempre appoggiato dagli Stati Uniti.
A Raqqa si erano concentrate le migliaia di combattenti stranieri accorsi da tutto il mondo per combattere nelle fila dell’Isis, e qui lo Stato islamico aveva costruito una vera e propria amministrazione, con tanto di polizia, documenti e tasse.
Rojda Felat, comandante delle operazioni delle Forze siriane democratiche a Raqqa, ha dichiarato che “sono in corso le operazioni per mettere in sicurezza lo stadio di Raqqa, ripulendolo dalle mine disseminate dai jihadisti”.
Con la conquista definitiva di Raqqa termina un’offensiva iniziata a giugno 2017 e che ha visto lanciare l’assalto finale contro la città siriana nella notte tra sabato 14 e domenica 15 ottobre. Prima è stato conquistato l’ospedale, altra zona di resistenza delle milizie jihadiste, oggi l’annuncio della presa dello stadio, ultimo bastione a crollare.
Cosa c’è da sapere:
• Gli ultimi miliziani dell’Isis rimasti in città sarebbero stati fatti uscire insieme alle loro famiglie.
• Tra la notte del 14 ottobre e la mattina del 15, secondo Al Jazeera, le milizie del sedicente stato islamico, tra cui anche molti foreign fighters, si sono ritirate dalla città
• Oltre l’80 per cento di Raqqa è ridotta in macerie a cause dei combattimenti e dei bombardamenti subiti.
• Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, nella battaglia di Raqqa sono morte 3.250 persone, di cui 1.130 civili.
• Il 17 ottobre, le Forze democratiche siriane hanno piantato la bandiera dell’Ypg, l’unità di Protezione Popolare, all’interno dello stadio di Raqqa, una delle ultime aree che rimanevano in mano al Daesh nella sua ex roccaforte.
• Negli ultimi giorni sono stati circa tremila i civili che hanno abbandonato Raqqa. Secondo le forze democratiche siriane non è uscito nessun combattente straniero.
• Le Forze democratiche della Siria hanno negoziato la resa dei combattenti siriani dell’Isis, compresi i miliziani stranieri. L’obiettivo dell’accordo era quello di ridurre le vittime tra i civili durante il ritiro delle milizie del sedicente Stato Islamico.
• L’accordo ha permesso ad almeno 275 miliziani del sedicente Stato islamico di lasciare la città, in cui sono presenti ancora tra i 200 e i 300 foreign fighters. Omar Alloush, membro del consiglio civico di Raqqa, ha confermato però che anche alcuni miliziani stranieri sono stati lasciati andare.
• Secondo quanto riferito dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, alcuni foreign fighters sono stati evacuati insieme alle proprie famiglie, a bordo di alcuni autobus arrivati nella notte dalle campagne a nord della città.
• La priorità per i governi europei è capire chi tra i jihadisti abbia potuto lasciare la città sabato notte insieme ai civili, in base a un accordo tra le Sdf e il Daesh mediato dai capi dei clan tribali locali.
• Le Sdf assicurano che i combattenti evacuati sono solo siriani, e quindi tra loro non vi sarebbero “foreign fighters”, come sosterrebbero in particolare i servizi segreti francesi convinti che tra i jihadisti fino a pochi giorni fa rifugiati a Raqqa ci sia uno degli organizzatori degli attentati di Parigi. Si tratterebbe di un cittadino francese o belga di origini nordafricane.
• “Quasi tutti i civili presenti a Raqqa sono invece già stati evacuati negli scorsi giorni attraverso passaggi sicuri previsti dall’accordo”, ha detto all’agenzia di stampa Reuters, Talal Selo, un portavoce delle Forze democratiche siriane.