“I russi mi hanno rapito e torturato”: l’agghiacciante racconto di un civile ucraino
“Mi picchiavano con i fucili chiedendomi cosa ci facessi da quelle parti, non capivo perché fossero così arrabbiati”. Inizia così la testimonianza alla Cnn di Oleg Moskalenko, un civile ucraino catturato e torturato dalle truppe russe per diversi giorni. “Dopo avermi picchiato mi hanno gettato in un burrone profondo due metri con le mani legate dietro la schiena e la testa coperta da un sacco di tela. Ho passato lì due giorni. Poi mi hanno rimesso un sacco in testa e caricato su un veicolo militare insieme ad altri civili. Siamo stati messi in una cella, era piena d’acqua. Sono rimasto seduto su delle scale per diversi giorni senza acqua e cibo”, prosegue Mosalkenko.
“Il primo giorno in cui sono stato catturato mi hanno tagliato alcune dita della mano. Le ferite aperte avevano iniziato a marcire e alla fine mi hanno dovuto amputare le dita. Dopo questo mi hanno rimesso le manette. Dopo aver speso diversi giorni in quello scantinato, ci hanno trasferito in un’altra cantina per tre giorni. In quel periodo le mie mani stavano letteralmente andando in putrefazione, ho detto a una guardia che non li servivamo a nulla in quelle condizioni e dovevamo ricevere cure mediche”.
“Erano passati 7-8 giorni, ci hanno messo su un altro veicolo e trasportato per una settantina di chilometri – presumo, poiché ero bendato. Mi trovavo insieme a un altro uomo. Ci hanno lasciato in mezzo a una foresta sperduta, lontana da qualsiasi centro abitato. Penso sperassero che saremmo morti di freddo, ma per fortuna abbiamo trovato una macchina scassata, ma ancora funzionante, vicino alla casa di un boscaiolo”.
“Non ero in grado di camminare perciò siamo saliti in macchina e abbiamo iniziato a guidare fino ad arrivare in Germania. Lì i medici mi hanno trovato un’emorragia diffusa, ma l’altro problema erano le mani e i piedi che si erano anneriti, ho perso diverse dita. Dopo diversi esami hanno deciso di amputarmi alcune dita, altre solo in parte, e un terzo del mio piede destro”.
Una volta arrivato in salvo in Germania, Moskalenko si è dovuto sottoporre a cinque operazioni chirurgiche ed è rimasto ricoverato in ospedale per quattro settimane e mezzo.