Rajoy si difende
Il premier spagnolo respinge le accuse sui finanziamenti illeciti di fronte al Parlamento
Dopo mesi di silenzio il premier spagnolo Rajoy compare di fronte al Parlamento e riferisce apertamente dello scandalo dei finanziamenti illeciti versati al Partito popolare che lo coinvolge direttamente.
Sotto pressione dell’opposizione, che aveva avanzato la proposta di una mozione di censura contro il governo, il 23 luglio Rajoy aveva promesso che ben presto avrebbe commentato pubblicamente la vicenda.
Oggi finalmente il premier spagnolo ha voluto “smentire le bugie e le manipolazioni”, alimentate da “alcuni leader politici” e nel suo discorso, per la prima volta, menziona “il caso Barcenas”.
Questo è l’ultimo episodio di un caso che ha scosso il panorama politico spagnolo, infiammato l’opinione pubblica e coinvolto i mercati della finanza. Rajoy confessa che la sua unica colpa è di aver dato fiducia “a qualcuno che ora sappiamo che non la meritava” e si ribadisce estraneo a ogni accusa.
Davanti all’assemblea plenaria del Congresso dei deputati, a Madrid, Mariano Rajoy assicura che i documenti pubblicati da El Pais sono falsi e che la giustizia lo dimostrerà.
Il premier allude alle carte rese pubbliche dal quotidiano nazionale il 31 gennaio che lo accusano di aver ricevuto denaro dall’ex tesoriere del Pp Luis Bárcenas, in cella dal 27 giugno per corruzione ed evasione del fisco.
Barcenas ha confessato davanti al tribunale spagnolo di aver tenuto la contabilità segreta del Pp, incluso un sistema di transazioni finanziarie e finanziamenti illegali che finivano direttamente nelle tasche dei vertici del partito di governo. Stando ai documenti, Rajoy avrebbe intascato fondi neri per un totale di quasi 350 mila euro. Anche Soraya Sáenz de Santamaría, attuale vicepremier, avrebbe intascato le tangenti.
Rajoy conclude il suo intervento e punta il dito contro Rubalcaba, capo dell’opposizione, colpevole di aver alimentato le menzogne, danneggiando l’immagine del governo spagnolo.
Rubalcaba ribatte: “per quanto sia apprezzabile il discorso del premier, non si è recato qui volontariamente”, e rincara aggiungendo “Rajoy ha aggravato la situazione politica del Paese, già da tempo in forti difficoltà economiche e sociali”.
Il primo ministro spagnolo, tra i fischi dell’opposizione e gli applausi della coalizione, ha comunque fermamente deciso che non si dimetterà e che ha intenzione di concludere il mandato del governo.