Un raid aereo Usa ha distrutto un ponte di importanza strategica per l’Isis a Mosul
La mossa limita i movimenti dei miliziani tra la parte orientale e quella occidentale della città, ma l'Oim esprime preoccupazione per i civili intrappolati a Mosul
Le forze aeree statunitensi che stanno conducendo l’offensiva contro l’Isis a Mosul insieme all’esercito iracheno hanno attaccato un ponte che attraversa il fiume Tigri, distruggendolo e limitando così i movimenti dei miliziani tra la parte orientale e quella occidentale della città, secondo quanto dichiarato da un ufficiale statunitense.
Tutti e cinque i ponti che attraversano il fiume Tigri a Mosul erano stati minati dai miliziani, che hanno preso il controllo della città nel 2014, ma i jihadisti hanno continuato a utilizzarli fino a quando molti di questi non sono stati distrutti.
Il colonnello dell’aeronautica statunitense John Dorrian ha detto martedì 22 novembre che un attacco aereo ha colpito il ponte numero quattro, quello più a sud, nelle ultime 48 ore. “Questo limita la libertà di movimento dell’Isis a Mosul. E impedisce loro di rifornire o rinforzare i combattenti in tutta la città”.
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L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) delle Nazioni Unite ha espresso preoccupazione in quanto la distruzione dei ponti potrebbe ostacolare l’evacuazione dei civili. Infatti, secondo quanto riferito dal portavoce Joel Millman ai giornalisti a Ginevra, in questo modo viene eliminata una possibile via di fuga per centinaia di migliaia di persone.
Le truppe dell’antiterrorismo irachene si stanno spingendo avanti all’interno della zona est di Mosul, ultima grande roccaforte sotto il controllo del sedicente Stato islamico in Iraq, mentre l’esercito e la polizia, insieme alle milizie sciite e ai combattenti curdi stanno circondando la città dagli altri fronti.
I jihadisti hanno ripiegato all’interno di Mosul dalle aree circostanti. Dopo i primi progressi dell’offensiva lanciata il 17 ottobre, l’avanzata dell’esercito e della coalizione internazionale a guida statunitense ha rallentato. I miliziani hanno utilizzato oltre un milione di civili come scudi umani e si muovono passando attraverso tunnel sotterranei della città, attaccando le truppe con kamikaze, cecchini e mortai.
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