Ragazzi scomparsi in Burkina Faso, la Procura di Roma indaga per terrorismo
Il ragazzo italiano e la ragazza canadese erano diretti in Togo. Non si hanno notizie dei due giovani dal 15 dicembre
Il governo italiano e quello del Canada lavorano senza sosta per ritrovare in Burkina Faso Edith Biaf, 34 anni, canadese, e l’italiano Luca Tacchetto, 30 anni. Dei due si è persa ogni traccia dal 15 dicembre scorso.
L’Unità di crisi della Farnesina segue “con la massima attenzione” il caso e, ha aggiunto il governo canadese, “tutte le opzioni sono sul tavolo”. La Farnesina ha chiesto “massimo riserbo”.
Nelle ultime ore Nunzio Tacchetto, il padre di Luca, parlando al Mattino di Padova, ha rilanciato ancora l’ipotesi del rapimento: “O è stato rapito o inghiottito da un gorgo dove non si trova più niente”.
“La cosa più probabile è che sia stato rapito per fini politici o economici, non da jihadisti”, ha aggiunto Tacchetto. Ma la Procura di Roma ha oggi iscritto per il reato di sequestro a scopo di terrorismo il fascicolo già aperto sulla vicenda.
Il governo canadese è convinto che la sua cittadina sia ancora “viva”. Il premier Justin Trudeau si è esposto in prima persona, dichiarando che garantire la sicurezza dei canadesi, ovunque si trovino nel mondo, continua a essere una delle responsabilità primarie del governo.
In Burkina Faso lavorano alacremente sia la polizia federale canadese che gli inquirenti italiani, insieme a quelli burkinabé, ha assicurato una fonte anonima del governo di Ottawa. Venerdì 18 gennaio due ministri canadesi, il capo della diplomazia, Chrystia Freeland, e la responsabile dello Sviluppo Internazionale Marie-Claude Bibeau, hanno incontrato la famiglia di Edith
“È stato un incontro tra mamme”, ha riferito Bibeau: “Abbiamo parlato molto di Edith: sono due donne straordinarie, molto forti”. Chiusa nel dolore e nella speranza di riabbracciare la ragazza, la famiglia della 34enne non ha voluto commentare l’incontro.
L’ultima traccia di Edith e Luca risale alle 23.57 del 15 dicembre 2018. I due, che lavoravano a un progetto di riforestazione con l’ong Zion’Gaia, erano diretti in Togo: sarebbero stati visti una settimana più tardi ad una cinquantina di chilometri dalla capitale del Burkina Faso, Ouagadougou.