Quattrocento civili in fuga da Aleppo est per cercare riparo nei quartieri controllati dal governo
Nel nord della Siria un’autobomba dell’Isis ha ferito 10 bambini, mentre l’esercito turco denuncia l’utilizzo da parte dei miliziani islamici di armi chimiche
Più di 400 civili siriani hanno lasciato il quartiere di Hanano, ad Aleppo est, riconquistato dall’esercito lealista sabato 26 novembre, e hanno raggiunto la parte occidentale della città, controllata dal regime. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani.
La conquista del quartiere, il primo a cadere in mano ai ribelli quando iniziò la rivolta nel 2011, è un risultato importante per Assad che può stringere la morsa intorno alle aree ancora controllate dai ribelli.
Nei combattimenti di sabato, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, sono morti 219 civili, inclusi 27 bambini. Nel tredicesimo giorno in cui è ripartita l’offensiva dell’esercito siriano, sono ancora 275mila le persone bloccate ad Aleppo est e le testimonianze parlano di mancanza di cibo, acqua e medicinali.
In risposta i ribelli hanno intensificato il lancio di razzi nei quartieri di Aleppo ovest, in mano al governo, uccidendo almeno 27 civili, tra cui 11 bambini, sempre secondo l’Osservatorio per i diritti umani.
Scontri al confine tra Siria e Turchia
L’Isis ha attaccato domenica 27 novembre il villaggio siriano di al Rai, nel nord del paese, colpendo la popolazione civile con un’autobomba che ha ha causato 12 feriti, tra cui 10 bambini. I feriti sono stati portati in ambulanza presso l’ospedale della città turca di frontiera di Kilis, distante appena 20 chilometri dal luogo dell’attacco.
Il paese in questione si trova in un’area destinata a finire presto al centro dell’operazione Scudo dell’Eufrate, con cui la Turchia vuole sostenere l’avanzata del Free Sirian Army contro il sedicente stato islamico.
I media turchi, inoltre, hanno denunciato che 22 ribelli moderati sono rimasti feriti oggi in un attacco con armi chimiche dei miliziani dell’Isis, sempre nell’area di al Rai.
“Dopo l’esplosione di un razzo lanciato dai miliziani di Daesh è stata riscontrata agli occhi e sui corpi dei soldati l’esposizione di 22 membri dell’opposizione a un gas chimico”, si legge in una nota dell’esercito turco.