Quando Trump parlava di un attentato terroristico in Svezia che non era mai avvenuto

Trump stava argomentando con forza la decisione del “ban” anti immigrati e, per avvalorare le sue ragioni, faceva riferimento a un attentato avvenuto nel paese scandinavo
Il 18 febbraio 2017 il presidente degli Stati Uniti, Donald Tramp, teneva un comizio di fronte a migliaia di sostenitori nell’hangar dell’aeroporto di Orlando-Melbourne in Florida. In tale occasione si rese protagonista di alcune esternazioni su un presunto attacco terroristico in Svezia che scatenarono polemiche e ironia.
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Trump stava argomentando con forza la decisione del “ban” anti immigrati e, per avvalorare le sue ragioni, faceva riferimento a un attentato avvenuto nel paese scandinavo come uno dei tanti esempi di terroristi che invadevano paesi innocui con atti di violenza e paura.
Quell’attentato, però, non c’era mai stato eppure Tramp diceva: “Avete visto che è successo in Svezia? In Svezia! Nella tranquilla, pacifica Svezia. Da non crederci!!”
Le ore successive a quel famoso comizio trascorsero cercando di interpretare le parole del presidente.
Oggi suonano piuttosto macabre le parole di risposta dell’ex premier svedese Carl Bildt che commentando Trump scriveva su Twitter: “Svezia? Attentato? Ma cosa ha fumato?”, ritwittando anche il post di un utente che scriveva “Breaking news, la polizia svedese ha diffuso la foto dell’uomo ricercato per l’attentato” corredando il post con una foto dei Muppets.
Secondo il Guardian Trump avrebbe confuso la parola “Sweden”, Svezia in inglese, con Sehwan, città del Pakistan in cui il venerdì precedente un attacco kamikaze aveva fatto più di ottanta morti.
A distanza di meno di due mesi, il 7 aprile 2017, un camion si è schiantato contro alcune persone in una strada centrale di Stoccolma, in Svezia, finendo la sua corsa contro un magazzino commerciale. La polizia svedese ha confermato la morte di tre persone e parla di otto feriti.
C’è chi con un velo di ironia ipotizza che Trump avesse in qualche modo predetto tale tragico evento, e c’è chi, con maggiore malizia, intravede addirittura un complotto alla base di tali avvenimenti.
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