Putin a Lukashenko: “Russia pronta a intervento militare se necessario”
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Ottavo giorno di proteste contro le contestate presidenziali in Bielorussia
I presidenti bielorusso e russo, Aleksandr Lukashenko e Vladimir Putin, hanno avuto una nuova conversazione telefonica in cui hanno discusso “la situazione in Bielorussia, tenendo conto della pressione esercita dall’esterno sulla Repubblica”. Lo ha annunciato il Cremlino. Si tratta del secondo colloquio telefonico tra i due leader in meno di 48 ore, mentre oggi è attesa a Minsk la “grande marcia per la libertà” a una settimana esatta dall’inizio del vasto movimento di protesta che contesta la rielezione di Lukashenko.
“Alla prima richiesta, la Russia fornirà assistenza totale per garantire la sicurezza della Bielorussia”, ha comunicato l’agenzia di stampa bielorussa Belta dopo la telefonata. L’intervento russo avverrà “nell’eventualità di minacce militari esterne secondo le procedure previste dal patto militare congiunto”. Secondo un comunicato del Cremlino la Bielorussia starebbe subendo pressioni esterne. Non ha detto da chi.
Secondo Franak Viacorka, analista di Minsk, fellow dell’Atlantic Council: “Lukashenko sta bluffando. Attraverso vari canali della propaganda, moltiplica l’idea di un’immediata minaccia d’interferenza russa nel caso in cui l’opposizione salga al potere. In questo modello, Lukashenko si presenta come solo salvatore e garante dello status quo”.
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