Putin e Lavrov hanno incontrato il segretario di stato statunitense Tillerson a Mosca
Il Cremlino aveva inizialmente negato la possibilità dell'incontro con il presidente russo a causa delle tensioni tra i due paesi dopo l'attacco in Siria
Il presidente russo Vladimir Putin e il ministro degli Esteri Sergei Lavrov hanno incontrato al Cremlino il segretario di stato degli Stati Uniti Rex Tillerson. A riferirlo è stata la portavoce dell’ambasciata statunitense a Mosca il 12 aprile.
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Le autorità russe avevano inizialmente escluso la possibilità che l’incontro si tenesse durante la visita di Tillerson in Russia. La tensione tra i due paesi è al massimo dopo l’attacco missilistico contro la base aerea in Siria.
Nella conferenza stampa di resoconto del confronto, durato circa tre ore, Lavrov ha riconosciuto la criticità dei rapporti tra Russia e Stati Uniti ma si è augurato la collaborazione nella lotta al terrorismo.
Il ministro degli Esteri russo ha comunicato che è necessario un’indagine delle Nazioni Unite riguardo all’utilizzo delle armi chimiche in Siria ribadendo la contrarietà del Cremlino nei confronti delle sanzioni da imporre dall’Onu a Damasco. I due governi sono d’accordo sulla ricerca di una soluzione pacifica per la crisi siriana.
Tillerson ha chiarito che gli Stati Uniti non ritengono possibile un ruolo di Assad nel futuro governo della Siria. Riguardo all’attacco nella provincia di Idlib il segretario di stato ha precisato che Assad avrebbe fatto uso di armi chimiche altre 50 volte prima del 4 aprile.
Lavrov ha confermato l’intenzione di Putin di ristabilire l’accordo tra Stati Uniti e Russia sullo spazio aereo siriano. Durante l’incontro è stato toccata anche la questione nordcoreana e della responsabilità che i due paesi hanno nel mantenimento della stabilità nell’area a causa della minaccia nucleare del regime di Pyongyang.
Rex Tillerson ha definito molto produttivo l’incontro con i leader russi anche se i rapporti tra i due paesi sono al momento in una fase critica perché manca la fiducia: “Serviranno molti sforzi per ottenere progressi con Mosca soprattutto in relazione alla situazione di Minsk, in Ucraina”.
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