“Putin vuole una nuova mobilitazione segreta in Ucraina”: la rivelazione del report Isw
La cosiddetta “mobilitazione parziale” istituita da Vladimir Putin per contrastare la controffensiva ucraina nel Donbass non sarebbe stata sufficiente a frenare l’avanzata delle truppe di Kiev, al punto che il Cremlino starebbe escogitando una nuova mobilitazione segreta: lo rivela in un report l’Istituto americano per lo studio della guerra (Isw), che a supporto della tesi secondo la quale la prima “chiama” di Mosca dello scorso 21 settembre si sia rivelata un fallimento usa le affermazioni fatte ieri da Putin, secondo cui Mosca avrebbe mobilitato 318 mila uomini dei 300 mila autorizzati. Una circostanza che non sarebbe coerente con il decreto approvato da lui stesso appena ieri, che consentirebbe ai funzionari russi di mobilitare cittadini con condanne in sospeso per alcuni gravi crimini.
La Russia sta faticando ad addestrare i soldati di leva – sostiene l’intelligence britannica – mentre ufficiali e istruttori sono in prima linea o vengono uccisi. La carenza di personale, strutture e munizioni fa sì che le nuove reclute ricevano “poco o nessun addestramento”, altro motivo che spingerebbe il Cremlino a una nuova mobilitazione. Il 28 ottobre scorso il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, aveva dichiarato conclusa la mobilitazione militare: “Non si prevedono altri richiami e le truppe continueranno ad essere integrate solo con volontari e militari sotto contratto”, aveva detto citato da Interfax. Ma secondo il report Isw mancherebbe la firma di Putin per rendere effettiva la sua conclusione. Putin ha anche firmato decreti che estendono lo status di militari agli uomini che prestano servizio in formazioni di volontari.
È probabile che l’esercito russo stia cercando di utilizzare il personale mobilitato per riavviare l’offensiva di Donetsk, ma secondo gli analisti è improbabile che riesca comunque a ottenere vantaggi operativamente significativi. “Tutto quello che la Russia dice ad alcuni leader stranieri sulla sua presunta disponibilità a negoziare è falso”, denuncia il presidente ucraino Volodymir Zelensky, mentre il ministro degli esteri, Dmytro Kuleba, prevede che entro la fine dell’anno la firma dei primi accordi internazionali per l’invio di sistemi di difesa aerea e missilistica.