Proteste anti-Putin, almeno 260 nazionalisti arrestati in Russia
I servizi di sicurezza russi hanno annunciato di aver arrestato 263 persone a Mosca per “atti contrari all’ordine pubblico” dopo le proteste contro il governo a margine delle celebrazioni per i 100 anni della Rivoluzione d’ottobre.
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La polizia ritiene che le proteste siano legate al movimento nazionalista di Vyacheslav Maltsev, che è stato dichiarato un movimento estremista e bandito in Russia.
L’agenzia di stampa russa Tass ha citato la polizia e organismi di monitoraggio internazionali secondo i quali i sostenitori del gruppo di opposizione radicale si sono radunati vicino il Cremlino, a Mosca.
La maggior parte degli arresti sono avvenuti a Mosca, ma anche in altre cinque città russe.
Maltsev sostiene che una rivoluzione in Russia sia imminente e l’anno scorso ha chiesto l’impeachment per il presidente Vladimir Putin. Si ritiene che Maltsev viva all’estero dopo che un tribunale di Mosca ha emesso un mandato d’arresto nei cuoi confronti.
L’FSB, il successore del KGB sovietico, ha scritto sul suo sito venerdì 3 novembre di aver arrestato tutti i membri del movimento nella regione di Mosca, e di aver sequestrato 15 bottiglie molotov esplosive. Secondo le forze di sicurezza, il gruppo pianificava azioni estremiste, attacchi incendiari contro palazzi amministrativi e azioni contro la polizia in occasione della Giornata di Unità nazionale, ovvero le celebrazioni sovietiche per la rivoluzione d’ottobre nel 1917, che si sono tenute il 4 e il 5 novembre.