Proteste dei migranti nella base britannica di Cipro
Un gruppo di 114 rifugiati, soprattutto siriani, è bloccato nella base da oltre dieci giorni e chiede di essere trasferito
Un migrante ha provato a uccidersi e altri hanno dato fuoco alle loro tende martedì 3 novembre nella base militare britannica di Dhekelia a Cipro.
114 migranti, soprattutto siriani, sono bloccati nella base da oltre dieci giorni. I manifestanti protestano contro le condizioni di vita nella base e per la lentezza nella gestione delle richieste d’asilo.
Un video pubblicato dal quotidiano Guardian mostra diverse persone che protestano contro le condizioni di vita nella base. Manar, una donna siriana di 27 anni, sostiene che i migranti vengono contati ogni giorno come se fossero in una prigione. Un uomo chiede che il gruppo sia trasferito: “Siamo persone, non animali”, dice.
(Il video pubblicato dal Guardian)
Un portavoce della base, Sean Tully, ha detto che le condizioni nel campo sono buone, ai rifugiati verrebbero serviti tre pasti al giorno e avrebbero un posto dove pregare, docce, bagni, tende, e luoghi dove stare soli.
I migranti sono arrivati a Cipro il 21 ottobre, dopo che un pescatore cipriota aveva notato le due barche su cui si trovavano a circa tre miglia da un’altra base britannica sull’isola, quella di Akrotiri. Tutte le persone sbarcate sono state immediatamente trasferite nella base di Dhekelia.
Cipro ha accettato di vagliare le richieste di asilo dei migranti anche se secondo le Nazioni Unite, sarebbe il Regno Unito a essere responsabile delle richieste di protezione umanitaria, visto che i migranti sono arrivati direttamente su una base britannica.
“Continuiamo a lavorare a stretto contatto con le autorità cipriote per risolvere questa situazione il più rapidamente possibile”, ha detto un portavoce del ministero della Difesa britannico, il quale ha poi aggiunto: “il governo britannico non permetterà che si apra una nuova rotta migratoria verso il Regno Unito”.