Proteste a Cuba, oltre 5mila arresti tra cui 120 attivisti e giornalisti
Migliaia di persone sono scese in strada negli ultimi giorni in tutte le principali città di Cuba, dove la situazione economica per la popolazione è diventata insostenibile. Alternativamente manca l’elettricità, quindi la rete Internet, alcuni generi alimentari e soprattutto, causa Covid, sono spariti i turisti, principale fonte di reddito per un’ampia fetta degli abitanti.
A causa della pandemia, a Cuba, cibo, prodotti per l’igiene e medicinali sono diventati sempre più scarsi negli ultimi mesi, si e’ drasticamente ridotto anche il numero dei voli e quindi la quantità di articoli portati dall’estero da privati, che in molti casi sono stati venduti sul mercato nero. L’isola sta registrando attualmente un record di contagiati e decessi per Covid ogni settimana. Nelle ultime 24 ore ci sono stati oltre 5.600 casi e 29 morti per un totale di più di 250mila infettati e 1.600 decessi. E questi sono i dati ufficiali che, secondo l’opposizione, sarebbero “ritoccati” al ribasso.
“Chi guida il Paese ha di fronte una scelta: ascoltare la piazza, il popolo, oppure perdere tutto”, ha detto Bertinotti in un’intervista a Repubblica. L’ex leader di Rifondazione comunista riconosce i problemi, pur sottolineando le conquiste ottenute da L’Avana.
Sono più di cinquemila le persone arrestate finora, tra cui 120 attivisti e giornalisti. Lo rende noto un rapporto diffuso dal sito 14ymedio che cita fonti della società civile. Brutali i metodi usati dalle forze della sicurezza nei confronti dei manifestanti, come si vede anche dai filmati diffusi da Human Rights Watch. Almeno un morto, durante le proteste, secondo i media di stato.
Da parte sua il presidente cubano ha ammesso per la prima volta che le carenze del governo hanno influito sulle proteste. “Dobbiamo fare un’analisi critica dei nostri problemi per agire e superare, ed evitare che si ripetano”, ha detto Miguel Diaz-Canel, accusando comunque i dimostranti di aver agito spinto dall’odio, sentimento, ha affermato, estraneo al popolo cubano. Secondo il presidente, l’attuale “situazione complessa” è stata sfruttata “da coloro che non vogliono realmente che si sviluppi la rivoluzione cubana o un rapporto civile rispetto agli Stati Uniti”.
Nel frattempo il governo ha temporaneamente revocato i dazi sull’importazione di cibo, medicinali e altri beni essenziali in seguito alle manifestazioni. Da lunedì e fino alla fine dell’anno, quindi, chi entra nel Paese potrà portare con sé merci senza limite.