Il programma elettorale del partito conservatore britannico
La premier uscente Theresa May ha presentato il manifesto dei tories in vista delle elezioni dell'8 giugno, dove mira a rafforzare il mandato per i negoziati da Brexit
Il partito conservatore britannico, guidato dalla premier uscente Theresa May, ha presentato giovedì 18 maggio il suo manifesto elettorale in vista delle votazioni dell’8 giugno. Il programma arriva con un leggero ritardo rispetto al suo maggior concorrente, il partito laburista di Jeremy Corbyn, che ha presentato il documento due giorni prima.
Rispetto a quest’ultimo, il manifesto dei conservatori è più corto e compatto, con meno di 90 pagine totali. May punta con il suo programma a conquistare i voti della classe lavoratrice, che consentirebbero ai tories – già favoriti nei sondaggi – di acquisire un mandato più solido per condurre i negoziati sulla Brexit.
Ecco cosa prevede nei vari settori:
Brexit
Viene confermata la linea del “nessun accordo è meglio di un cattivo accordo”. Si uscirà dal mercato unico e dalla libera circolazione dei cittadini, cercando una collaborazione costruttiva con Bruxelles per rendere l’attraversamento dei confini non troppo complicati dal punto di vista burocratico.
I conservatori mirano ad assicurare i diritti dei cittadini europei che si trovano già nel territorio britannico e per i britannici che vivono nei paesi membri dell’Ue.
Salute, stato sociale, pensioni
Il programma prevede la costruzione di un milione di case a prezzi accessibili, lo stanziamento di 8 miliardi di sterline per il sistema ospedaliero e la salvaguardia per i 140mila dipendenti europei del Nhs (il sistema sanitario pubblico del Regno Unito). Si prevedono pasti gratis nelle scuole solo per gli alunni di famiglie a basso reddito e colazione gratis per tutti nelle scuole elementari.
Lavoro e fisco
Per quanto riguarda le retribuzioni, il salario minimo sarà calcolato dal 2020 e sarà pari al 60 per cento rispetto al salario medio complessivo.
Il programma non prevede nessun incremento dell’Iva e il mantenimento di un regime fiscale basso. Nessun pagamento di imposte sino al reddito annuo di 12.500 sterline e l’abbassamento dell’ultimo scaglione con aliquota più alta a 50mila sterline. Inoltre, prevede la riduzione della corporation tax (imposta sulle imprese) al 17 per cento a partire dal 2020.
Immigrazione e difesa
Per quanto riguarda la difesa i conservatori hanno intenzione di mantenere il livello di spesa militare fermo al 2 per cento del Pil, come previsto dagli accordi Nato.
I tories mirano a una riduzione del saldo migratorio a 100mila unità, contro le attuali 273mila, una cifra che include anche gli studenti. Il programma prevede inoltre il pagamento di 2mila sterline annue per le compagnie che assumono personale altamente qualificato con passaporto non britannico.