In India una donna vale meno di una mucca?
Un fotografo 23enne di Calcutta ritrae i suoi soggetti con indosso una maschera di mucca per denunciare la condizione giuridica delle donne nel paese
Nel suo nuovo progetto fotografico, Sujatro Ghosh, 23enne di Calcutta, ritrae alcune donne mentre indossano una maschera raffigurante la testa di una mucca. Le immagini, pubblicate sul suo profilo Instagram, hanno ricevuto centinaia di commenti da parte degli utenti del social network.
I soggetti sono ritratti mentre indossano maschere di lattice e svolgono attività quotidiane, come prendere il treno, suonare il pianoforte, parlare al telefono.
L’iniziativa è una protesta personale dell’artista, che vuole denunciare la situazione delle donne nel suo paese. Anche la scelta degli sfondi degli scatti è ha un significato preciso. L’India Gate – uno dei luoghi turistici per eccellenza del paese –, il palazzo presidenziale, una barca che attraversa il fiume Hooghly a Calcutta: sono tutti luoghi dal forte valore simbolico.
L’idea è nata durante una visita a New York agli inizi di giugno, quando il ragazzo ha deciso di comprare le maschere in un negozio.
“Ho fotografato donne provenienti da parti differenti della società”, ha detto Ghosh alla Bbc. “Ho avviato il progetto nella capitale Nuova Delhi, perché è il fulcro di tutto: dalla politica alla religione è da qui che partono la maggior parte dei dibattiti”.
Ma qual è il significato di questa protesta?
“Sono turbato dal fatto che in India le mucche siano considerate più importanti delle donne, per cui i tempi di attesa della giustizia, nel caso di violenze sessuali e maltrattamenti, sono più lunghi di quelli per una violenza contro una mucca, considerata sacra dalla maggioranza degli Induisti”, ha spiegato il giovane fotografo.
Ghosh ha ammesso di aver scoperto questo mix pericoloso tra religione e politica solamente nel momento in cui si è trasferito nella capitale.
In India gli episodi di violenza contro le donne sono all’ordine del giorno. Ogni 15 minuti viene denunciato uno stupro. “Questi casi vengono trascinati in aula per anni, mentre non appena avviene il massacro di una mucca, i gruppi estremisti induisti, si attivano per uccidere o punire chiunque sia sospettato di aver compiuto un tale atto”, ha accusato Ghosh.
Il Bharatiya Janata Party – il maggior partito conservatore dell’India – continua a ritenere sacri questi animali, sostenendo la loro protezione. L’uccisione delle vacche è vietata in diversi paesi indiani, dove sono previste forti condanne. Inoltre il parlamento sta considerando la possibilità di introdurre la pena di morte per questi crimini.
La carne bovina, tuttavia, è un elemento essenziale nell’alimentazione di molti credi religiosi, come i mussulmani, i cattolici e i Dalits (membri delle caste più basse), che spesso sono vittime a loro volta delle violenze perpetrate dai gruppi estremisti.
Ecco alcune foto del progetto, pubblicate sul profilo Instagram @sujatroghosh: