Il professore che con la sua bici consegna libri gratis ai bambini afghani
Saber Hosseini ogni giorno pedala per raggiungere le zone più impervie e remote dell'Afghanistan distribuendo romanzi e racconti a chi non li ha
Da sei mesi a questa parte, Saber Hosseini, un insegnante di scuola nella città di Bamiyan, in Afghanistan, monta in sella alla sua bicicletta e raggiunge ogni giorno le zone più remote del paese – dove spesso neanche i fuoristrada 4×4 riescono ad arrivare – per distribuire libri ai bambini.
In un Afghanistan devastato da più di un decennio di guerra, i bambini hanno scarso accesso alla lettura. Tale fenomeno non si è registrato solo nelle aree più povere, ma anche nelle grandi città.
Soprattutto per i bambini che vivono nelle aree più impervie e montuose dell’Afghanistan, i libri rappresentano un bene estremamente raro.
E’ così che dall’ottobre del 2015, Saber Hosseini ha cercato di cambiare la situazione. Ha acquistato una bicicletta, ha sistemato delle scatole di legno dietro al sellino, necessarie per contenere tutti i libri, e ha iniziato a pedalare verso i villaggi più isolati della provincia di Bamiyan.
Saber ha iniziato la sua avventura disponendo soltanto di 200 libri di fiabe per bambini. Ma in breve tempo, la sua idea ha assunto le connotazioni di un progetto più strutturato. Oggi la sua associazione Kids Foundation conta all’incirca 20 volontari attivi e 6mila libri a disposizione, soprattutto, è riuscita a guadagnarsi la fiducia e l’amore di centinaia di bambini.
Ma le cose non sono sempre state facili per Saber. La sua iniziativa ha difatti attirato l’attenzione e l’ira dei Taliban, nemici giurati della cultura e dell’educazione. La loro costante minaccia non ha mai rappresentato un ostacolo per il giovane insegnante, che ha continuato ad attraversare villaggi, incurante del cambio delle stagioni, pedalando anche con la pioggia e con la neve.
“A coloro che mi domandano perché io utilizzi una bicicletta, piuttosto che un altro mezzo di trasporto, spiego loro che prima di tutto la mia è stata una scelta simbolica. Poiché spesso molti attacchi suicidi vengono messi in atto da individui in sella a una bici, vorrei per una volta riuscire a stravolgere questa immagine di violenza, con un simbolo di cultura”, ha sottolineato Saber.
La bici come mezzo di locomozione è stata scelta per diverse motivazioni: in primo luogo, per ragioni economiche a causa della mancanza di denaro sufficiente per l’acquisto di un auto; in secondo luogo, perché numerosi villaggi dispersi fra le montagne sono raggiungibili solo in bicicletta.
Ogni settimana, Saber con la sua biblioteca ambulante su due ruote, consegna ai bambini nuovi libri e ritira quelli già letti poi destinati ad altri bambini di altri villaggi. Anche qualche adulto usufruisce della libreria mobile di Saber prendendo in prestito qualche volume.
Inizialmente si era optato per libri piuttosto semplici, ma il target di pubblico si è pian piano allargato coinvolgendo anche i ragazzi adolescenti. E anche i titoli dei libri sono diventati sempre di più e sempre diversi: dalle versioni semplificate dei racconti di Victor Hugo, di Jack London e di Antoine de Saint-Exupéry, fino ai romanzi dello scrittore iraniano Samad Behrangi e del poeta persiano Ferdowsi.
La maggior parte dei libri sono importati dall’Iran, dal momento che la pubblicazione in Afghanistan è molto limitata. Per acquistarli Saber oltrepassa di frequente il confine iraniano.
Il compito dell’Associazione ha anche uno scopo pedagogico, finalizzato a fornire un’educazione ai bambini. “Una volta ho parlato con alcuni bambini di un villaggio. Ho spiegato loro la differenza che c’è fra l’impugnare un’arma e tenere fra le mani un libro e gli ho insegnato a scandire lo slogan ‘no alle armi, si ai libri’. La volta successiva, quando mi hanno visto mi hanno consegnato tutte le pistole giocattolo che possedevano. Ma la loro rinuncia doveva avvenire a una sola condizione. ovvero dovevano essere i primi a scegliere i libri”, ha raccontato Hosseini.
I libri maggiormente richiesti sono i racconti delle avventure di Batman o i fumetti sui loro personaggi preferiti dei cartoni animati.
Gli sforzi dell’associazione e di Saber stesso si scontrano spesso con le minacce di morte dei Taliban. “A volte mi arrivano minacce telefoniche, dove la voce dall’altro capo della cornetta mi intima ogni volta di distribuire solo libri islamici, o subirò delle conseguenze pesanti. Anche mia moglie, che mi aiuta nell’iniziativa, ed è anche lei un’insegnante, ha dovuto subire numerose minacce di morte. Per questa ragione è stata costretta a lasciare il suo posto di lavoro”.
Nonostante le difficoltà, Saber e la sua associazione vogliono andare avanti. “Questi bambini vivono costantemente nella paura e nel timore di violenze. Molti dei loro insegnanti sono ignoranti e spesso infliggono loro delle punizioni fisiche durante le ore di lezione, Quindi, attraverso i libri desideriamo che conoscano anche la gioia e la tranquillità, anche se solo immaginaria”.