La procura svedese fa cadere l’accusa di stupro per Julian Assange
Il fondatore di Wikileaks è ancora costretto a rimanere confinato nell'ambasciata dell'Ecuador nel Regno Unito per evitare l'estradizione degli Stati Uniti
La procura svedese ha deciso di far cadere l’accusa di stupro nei confronti di Julian Assange e ha chiesto la sua liberazione dopo sette anni in cui il fondatore di Wikileaks ha vissuto nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra.
La scelta di Assange di rifugiarsi nella sede diplomatica dell’Ecuador nella capitale britannica è stata per evitare l’estradizione negli Stati Uniti.
Assange ha sempre negato le sue responsabilità e aveva sottolineato la sua innocenza anche nel corso di una conferenza stampa a Londra alla fine del 2016. Il Regno Unito ha comunque precisato che per il momento Assange non può ancora lasciare l’ambasciata. Se lo facesse, sarebbe estradato negli Stati Uniti.
“Sono stato detenuto per sette anni senza un’accusa mentre i mie figli crescevano e il mio nome veniva diffamato. Non perdono né dimentico”, ha scritto nel pomeriggio su Twitter il fondatore di WikiLeaks.
Detained for 7 years without charge by while my children grew up and my name was slandered. I do not forgive or forget.
— Julian Assange (@JulianAssange) 19 maggio 2017
La decisione della giustizia svedese arriva dopo l’uscita dalla prigione di Fort Leavenworth di Chelsea Manning, l’ex militare statunitense condannata a 35 anni di carcere per aver passato documenti segreti del Pentagono a Wikileaks quando svolgeva il suo servizio di analista informatica nell’esercito. All’epoca Chelsea non aveva ancora deciso di cambiare sesso.
In una conferenza stampa a gennaio, Assange aveva detto di essere pronto a tornare negli Stati Uniti dopo la liberazione di Manning per la quale il presidente Barack Obama ha disposto la grazia nel 2016.