Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:50
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Inizia a New York il processo al re della droga El Chapo Guzman: si teme per la sicurezza dei giurati

Immagine di copertina
Credit: AFP

Il leader del cartello di Sinaloa è stato estradato nel 2017 negli Stati Uniti dopo essere evaso dal carcere messicano di Los Mochis

Il 6 novembre 2018 si apre il processo a New York contro Joaquin El Chapo Guzman Loera, il signore della droga più ricco e potente mai esistito ed estradato negli Stati Uniti nel 2017.

Dopo più di 10 anni dall’arresto dal capo del feroce cartello messicano di Sinaloa, si procede alla selezione della giuria tra i cittadini di New York, mentre il 13 novembre sono attese le dichiarazioni d’apertura.

El Chapo dovrà rispondere di 17 capi di accusa e contro di lui sono state presentate 300 mila pagine di documentazione, con migliaia di registrazioni e testimonianze.

Contro il narcotrafficante sono state formulate le accuse di omicidio, cospirazione, traffico di droga e riciclaggio di denaro sporco.

La storia di El Chapo – Al centro del processo la ricostruzione della scalata al potere di Guzman, che è riuscito ad imporsi nel territorio tra Sinaloa, Chihuahua e Durango, noto come Triangolo d’Oro.

Con il tempo, El Chapo è riuscito ad assicurarsi la fornitura di cocaina dalla Colombia,  sfruttando le rotte già esistenti per il traffico di marijuana ed eroina, fino a prendere il controllo del traffico di droga in Messico e non solo.

Il capo del cartello di Sinaloa, infatti, controllava il 90 per cento delle forniture di droga dirette negli Stati Uniti e in Europa, ma le mani del cartello si estendevano anche su altri paesi del mondo.

El Chapo è riuscito a consolidare  e mantenere in piedi il suo regno anche grazie alla rete di corruzione da lui stessa messa in piedi ed estesasi sempre più negli anni, fino ad arrivare ai vertici del governo nazionale.

I tunnel – Il leader del cartello di Sinaloa è famoso anche per i tunnel della droga costruiti sotto il confine tra Messico e Stati Uniti e usati anche per la sua fuga dal carcere.

Nel gennaio del 2016 El Chapo è riuscito a scappare dalla prigione di Los Mochis, prima di essere estradato a New York nel 2017. (qui il video)

Da quel momento, è rimasto rinchiuso nel Metropolitan Correctional Center, a Manhattan, una delle prigioni più sicure di tutto il Paese.

La prigione è nota anche come “Piccolo Gitmo”, un riferimento alla base navale americana di Guantanamo dove sono detenuti i più pericolosi terroristi.

Le misure di sicurezza – Le autorità americane temono che El Chapo possa tentare ancora una volta la fuga e hanno predisposto che i giurati scelti rimangano anonimi il più a lungo possibile, oltre ad essere trasferiti da e per il tribunale scortati dai federali.

Per trasportare il detenuto da Manhattan invece è stato chiuso al traffico il ponte di Brooklyn.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Colpita base Unifil in Libano: feriti 4 italiani. Tajani: “Lanciati da Hezbollah”
Esteri / La Corte penale internazionale emette un mandato di arresto per Netanyahu e Gallant per crimini di guerra: cosa succede ora
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Ti potrebbe interessare
Esteri / Colpita base Unifil in Libano: feriti 4 italiani. Tajani: “Lanciati da Hezbollah”
Esteri / La Corte penale internazionale emette un mandato di arresto per Netanyahu e Gallant per crimini di guerra: cosa succede ora
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Esteri / Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Dall’Aia mandati di arresto per Netanyahu, Gallant e al Masri: "Crimini di guerra e contro l'umanità". Raid israeliano nel nord di Gaza: almeno 60 morti, la maggior parte sono donne e bambini
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Esteri / Ucraina: Biden sconfessa
se stesso
e invia a Kiev
anche
le mine antiuomo
Esteri / Gaza, al-Jazeera: “21 morti negli ultimi raid di Israele". Libano: 6 vittime negli attacchi dell'Idf
Esteri / Otto razzi colpiscono una base italiana dell’Unifil in Libano: nessun militare ferito
Esteri / Gli Usa vogliono obbligare Google a vendere il browser internet Chrome
Esteri / L’Ucraina bombarda per la prima volta la Russia con i missili a lungo raggio ricevuti dagli Usa