Il primo morto di Coronavirus in Israele è un sopravvissuto all’Olocausto
Arie Even si nascondeva nelle cantine sotterranee per sfuggire ai nazisti
La prima vittima di Coronavirus in Israele è un sopravvissuto all’Olocausto
Il 20 marzo, l’88enne Arie Even è stato il primo morto di Coronavirus in Israele. L’uomo è stato infettato durante la visita di un assistente sociale nella casa di riposo in cui viveva a Gerusalemme.
Pur avendo quattro figli, 18 nipoti e un pronipote che vivono in Israele, Arie Even è morto solo. “Era un uomo forte e ha superato le difficoltà dell’Olocausto”, ha dichiarato la figlia Yael. “Ha vissuto una vita piena”, aggiunge la donna.
Quando la Germania occupò l’Ungheria nel 1944, Arie Even, la madre e il fratello si nascosero per quasi un anno, a volte in balle di fieno e cantine sotterranee. L’uomo era sopravvissuto a molteplici attacchi di cuore, interventi chirurgici e a una leggera forma di epidemia di colera durante una visita della sua famiglia in Spagna, ma non è riuscito a sfuggire al Coronavirus.
Dopo la guerra, a 17 anni, si trasferì in Israele, si unì a un kibbutz e poi si arruolò nell’esercito come tecnico aeronautico. I suoi genitori, sopravvissuti alla guerra, fuggirono dall’Ungheria dopo l’invasione sovietica nel 1956 e in seguito si unirono a lui in Israele.