3 prigionieri dell’Isis legati alle colonne di Palmyra e fatti esplodere
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, le identità dei prigionieri che sono stati uccisi non sono ancora note
L’Isis avrebbe ucciso tre prigionieri legandoli alle colonne d’epoca romana dell’antico sito archeologico di Palmyra, nella Siria centrale, e facendoli saltare in aria.
Le identità dei prigionieri, che sono stati uccisi con un’esecuzione lunedì 26 ottobre, non sono ancora note. È quanto ha riportato l’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito, che per le sue informazioni si basa su una rete di attivisti che sono presenti in Siria.
Palmyra, patrimonio dell’Unesco, è il nome di uno fra i più importanti siti archeologici in Siria, ma è anche il nome dell’antica città cui oggi corrisponde la moderna Tadmur. Dal primo al terzo secolo dopo Cristo, Palmyra è stata un importante snodo commerciale per la società d’allora.
L’Isis ha conquistato la città di Palmyra nel maggio del 2015, sottraendola al governo siriano. È da allora che distrugge templi antichi e altri reperti storici, come è successo per esempio con l’antico tempio di Baalshamin, una delle opere più importanti.