Elezioni presidenziali in Iran: vince al primo turno dell’ultraconservatore Ebrahim Raisi
L’ultraconservatore Ebrahim Raisi ha vinto al primo turno le elezioni presidenziali in Iran: il candidato e capo dell’apparato giudiziario iraniano ha ottenuto, secondo i risultati ufficiali, il 61,95 per cento dei voti. L’affluenza è stata del 48 per cento, la più bassa di sempre.
Già questa mattina Raisi aveva ricevuto le congratulazioni del suo rivale Abdolnasser Hemmati, l’unico candidato moderato alle presidenziali iraniane ed l’ex governatore della Banca centrale. “Mi congratulo per la sua elezioni a 13esimo presidente della Repubblica islamica dell’Iran; spero che il suo governo, sotto la leadership della Guida Suprema ayatollah Ali Khamenei porterà conforto e prosperità alla nazione”, ha scritto Hemmati in una lettera rilanciata dai media ufficiali.
I seggi in Iran si sono chiusi alle 2 di stanotte ora locale (le 23.30 ora italiana). Poco prima di mezzanotte, il comitato elettorale iraniano ha dichiarato che il voto sarebbe stato esteso fino alle 2 a seguito delle richieste di prolungamento delle operazioni di voto avanzate da alcuni media e dai candidati.
A correre per le presidenziali, dopo il ritiro alla vigilia di 4 ammessi dal Consiglio del guardiani, tutti uomini, erano rimasti tre candidati l’ultraconservatore Ebrahim Raisi, l’ex comandante dei Pasdaran, Mohsen Rezai, dello stesso schieramento, e il moderato Abdolnaser Hemmati. Secondo la Cnn, Raisi potrebbe “riportare il paese a un passato oscuro”, proprio in un momento in cui gli iraniani hanno voglia di cambiamento.
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