Il presidente egiziano ha dichiarato 3 mesi di stato d’emergenza dopo gli attacchi del 9 aprile
La misura permetterà alle autorità di compiere arresti senza bisogno di avere un'ordinanza e garantirà la possibilità di effettuare perquisizioni nelle case dei sospetti
Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha dichiarato tre mesi di stato di emergenza dopo i due attacchi che hanno colpito le chiese copte domenica 9 aprile, uccidendo almeno 45 persone.
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“Una serie di passi verrano intrapresi, tra cui il più importante è l’annuncio di uno stato d’emergenza per tre mesi”, ha dichiarato Sisi in un messaggio trasmesso dalla televisione di stato.
Questa misura permetterà alle autorità di compiere arresti senza bisogno di avere un’ordinanza e garantirà la possibilità di effettuare perquisizioni nelle case dei sospetti. Prima di diventare effettiva deve essere approvata dal parlamento.
Il sedicente Stato Islamico ha rivendicato entrambi gli attacchi avvenuti durante la domenica delle palme.
Il presidente egiziano, durante il suo discorso, ha sottolineato che quello contro i militanti jihadisti sarà un conflitto “lungo e doloroso”.
La maggioranza parlamentare ha condiviso la decisione di Sisi. Il presidente aveva già ordinato un maggiore spiegamento di forze militari in tutto il paese per proteggere “infrastrutture vitali e importanti”.
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