Navalny, Greta Thunberg, Trump e Black Lives Matter tra i candidati al Premio Nobel per la Pace 2021
Candidati al Premio Nobel per la Pace 2021
Si è concluso il processo delle nomine per il Premio Nobel della Pace 2021 e tra i candidati figurano l’oppositore russo Alexey Navalny, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), l’attività ambientalista Greta Thunberg, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il suo genero ed ex consigliere per il Medio Oriente Jared Kushner con il suo vice Avi Berkowitz e il movimento Black Lives Matter.
Migliaia di persone, da membri dei parlamenti di tutto il mondo agli ex vincitori dai capi di stato a istituzioni internazionali, possono proporre candidati. Le candidature, che si chiudono domenica 31 gennaio, non implicano l’approvazione del comitato per il Nobel, che peraltro non svela per 50 anni i nomi di chi propone e di chi viene proposto. Chi nomina può dichiarare la propria scelta. Ci sono state più di 300 nomination per il premio dell’anno scorso che alla fine è stato vinto dal World Food Programme. L’assegnazione del Nobel avverrà a ottobre. Ma vediamo le motivazioni che hanno spinto alla candidatura di queste personalità per l’assegnazione della prestigiosa onorificenza per il 2021.
L’oppositore di Putin Alexey Navalny (qui un suo profilo), scelto da accademici russi, è stato nominato per i suoi “sforzi per una pacifica democratizzazione della Russia” dall’ex ministro norvegese Ola Elvestuen. Per la seconda volta è stata nominata la giovane attivista Greta Thunberg e i Fridays For Future, in quanto “portavoce importanti nella lotta contro la crisi climatica”, e Donald Trump, che per la seconda volta deve ringraziare il signor Tybring-Gjedde. Nel 2018, il politico di destra è stato uno dei due legislatori norvegesi a nominare Trump per lo stesso premio per i suoi sforzi per portare la riconciliazione tra la Corea del Nord e la Corea del Sud. Quest’anno, invece, la proposta è arrivata da Jaak Madison, europarlamentare membro del Partito conservatore popolare estone (Ekre) che, con un post su Facebook, ha motivato la decisione indicando il tycoon come l’unico presidente americano in 30 anni a non aver iniziato una guerra durante il suo mandato. “Inoltre, sotto la sua guida, ci sono stati diversi accordi di pace in Medio Oriente, che hanno contribuito alla pace e alla stabilità nella regione”, ha scritto il populista Madison sul social.
Alan Dershowitz, uno degli avvocati dell’ex presidente Trump, ha avanzato la candidatura al Premio Nobel per la pace 2021 di Jared Kushner, genero dello stesso Trump ed ex consigliere per il Medio Oriente, e del suo vice Avi Berkowitz. La motivazione è il ruolo da loro svolto nei negoziati che hanno portato ai cosiddetti ‘Accordi di Abramo‘ con la normalizzazione delle relazioni di Israele con Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Marocco e Sudan. La nomina, riferisce il Guardian, è stata avanzata dall’avvocato Dershowitz nella sua qualità di professore emerito della facoltà di Legge dell’Università di Harvard, che gli dà l’autorità per proporre le candidature. Dershowitz è stato tra il legali che difesero Trump nel primo procedimento di impeachment lo scorso anno.
L’Oms è stata scelta per la battaglia contro il Covid-19 e per il programma di distribuzione dei vaccini. Il movimento Black Lives Matter è stato nominato per il premio Nobel per la pace 2021 per il modo in cui il suo appello al cambiamento sistemico si è diffuso in tutto il mondo. Il parlamentare norvegese Petter Eide, che ha avanzato la candidatura, ha affermato che il BLM ha costretto i paesi al di fuori degli Stati Uniti a confrontarsi con il razzismo all’interno delle proprie società. “Trovo che una delle sfide chiave che abbiamo visto in America, ma anche in Europa e in Asia, sia il tipo di conflitto in aumento basato sulla disuguaglianza”, ha detto Eide. “Black Lives Matter è diventato un movimento mondiale molto importante per combattere l’ingiustizia razziale. “Hanno ottenuto un risultato straordinario nell’aumentare la consapevolezza e la consapevolezza globali sull’ingiustizia razziale”. Eide, che in precedenza ha nominato attivisti per i diritti umani provenienti da Russia e Cina per il premio, ha detto che un’altra cosa che lo ha colpito del movimento Black Lives Matter è stato il modo in cui “sono stati in grado di mobilitare persone di tutti i gruppi della società, non solo africani. Non solo persone oppresse, è stato un movimento ampio, in un modo diverso dai loro predecessori”.
Altri nomi proposti sono quelli degli attivisti bielorussi Sviatlana Tsikhanouskaya, Maria Kolesnikova e Veronika Tsepkalo perché sono di ispirazione “per la resistenza pacifica”, ha detto il nominatore, Geir Sigbjoern Toskedal. Mentre Jette Christensen ha nominato il Comitato ungherese Helsinki, un gruppo per i diritti umani, e IUSTITIA, un gruppo di giudici polacchi che difendono i diritti civili. “La mia nomina quest’anno è … per la lotta per preservare la democrazia come forma di governo in Europa”, ha detto. La libertà di informazione è un tema ricorrente: figurano il Comitato per la protezione dei giornalisti con sede negli Stati Uniti, l’ex giornalista di Charlie Hebdo Zineb el Rhazoui; Hong Kong Free Press, Reporter sans frontiere (RSF) con sede a Parigi.
Nobel per la Pace, come funziona l’assegnazione del premio
Il Premio Nobel è un’onorificenza di valore mondiale attribuita annualmente a persone viventi che si sono distinte nei diversi campi dello scibile, apportando “i maggiori benefici all’umanità”. Viene assegnato precisamente a personalità che, nel corso della loro vita, si sono distinte nel campo della medicina, della fisica, della chimica, della letteratura, dell’economia o per l’impegno in favore della pace nel mondo. Il Premio è gestito dalla Fondazione Nobel. Fu istituito in seguito alle ultime volontà del chimico e industriale Alfred Bernhard Nobel, vissuto nel 19esimo secolo, inventore della dinamite e della balistite. La prima assegnazione del Premio Nobel risale al 1901, quando furono consegnati il premio per la Pace, per la Letteratura, per la Chimica, per la Medicina e per la Fisica. È dal 1969 che viene assegnato anche il Premio per l’Economia, istituito in seguito a una donazione della Sveriges Riksbank. Il Premio Nobel prevede l’assegnazione di una somma di denaro. Fino al 2011 consisteva in 10 milioni di corone. Poi dal 2012 la somma è stata ridotta del 20 per cento scendendo a 8 milioni di corone, pari a poco meno di 900mila euro.