Premio IAI 2018: il 10 ottobre l’evento finale del concorso “Giovani talenti per l’Italia, l’Europa e il mondo”
Costantino Della Gherardesca presenta l’evento finale del concorso che premia le migliori idee dei giovani per l’Europa mercoledì 10 ottobre, alle 17.30
Mentre la politica discute, provoca, confonde, sull’Europa, i giovani provano a formulare soluzioni concrete per il suo rilancio. Le tre migliori proposte uscite vincitrici dal concorso dello IAI – che sfidava gli under 25 a scrivere in un saggio la loro idea d’Europa – saranno premiate e discusse all’evento finale di mercoledì 10 ottobre, presentato da Costantino Della Gherardesca.
Ad ascoltare e commentare le idee dei primi tre classificati – nell’ordine, Virginia Volpi, Sara Candido e Giovanni Santambrogio – saranno personaggi del mondo culturale, sportivo, economico e istituzionale: tra gli altri, il giornalista e scrittore Roberto Cotroneo, la campionessa europea di nuoto Margherita Panziera, l’europarlamentare Elly Schlein, gli attori Giorgio Marchesi e Irene Grazioli.
Sul palco di Roma Eventi, i ragazzi avranno l’opportunità di confrontarsi con i relatori e con il pubblico, anche replicando alle osservazioni, in un vero dibattito sul futuro dell’Europa. Interverranno, con un video-messaggio, anche l’Alto rappresentante Federica Mogherini, la leader di +Europa Emma Bonino, il giovane matematico e vincitore della medaglia Fields Alessio Figalli, la fiorettista Elisa Di Francisca, l’attrice Anna Foglietta e l’Altiero Spinelli della Tv Vinicio Marchioni.
Inaugurato quest’anno dall’Istituto Affari Internazionali, il Premio IAI è nato soprattutto con lo scopo di coinvolgere attivamente, con progetti concreti, ragazze e ragazzi nelle scelte di politica internazionale. Per il suo valore, l’iniziativa è stata onorata della Medaglia di Rappresentanza del presidente della Repubblica.
Le idee che hanno vinto
Virginia, classe 1996, propone di introdurre nelle scuole un’ora di educazione civica europea, “per insegnare, ad esempio, che tra Consiglio e Consiglio europeo non è solo l’aggettivo a fare la differenza”.
Difende l’idea che a presiedere la Commissione sia il leader del partito più votato alle elezioni, sostiene la necessità di partiti e movimenti transnazionali e quella di organi di informazione che veicolino notizie sull’Ue più accurate e comprensibili.
Sara, che è del ’93, chiede piuttosto che le risorse europee siano distribuite uniformemente in ogni angolo dell’Unione – specialmente quelli che rischiano di essere dimenticati, come la sua Calabria – e che l’Europa incoraggi i giovani a “restare” in quei luoghi, che sono tutte porzioni di cultura europea.
Giovanni, coetaneo, nato quasi insieme al Trattato di Maastricht, sostiene che l’Ue abbia erroneamente ritenuto la crisi politica una conseguenza di quella economica, sbagliando così anche le misure per risolverla. Per l’Europa ha un piano basato su sei principi, tra cui la non aggressività in politica internazionale, la giustizia sociale, lo sviluppo sostenibile.