La polizia spagnola arresta 7 persone collegate a miliziani estremisti
Sono accusati di aver finanziato i combattenti in Siria e Iraq e di aver consegnato armi da fuoco, equipaggiamento informatico e materiale per la produzione di esplosivi
Il ministro dell’Interno spagnolo ha reso noto che all’alba di domenica 7 febbraio 2016 la polizia ha arrestato sette persone sospettate di avere legami con alcuni gruppi di militanti estremisti.
La polizia ha perquisito case, imprese e depositi nel corso di alcuni blitz nelle regioni costiere di Alicante e Valencia, e nella città di Ceuta, in Nord Africa.
L’operazione che ha portato all’arresto dei sette uomini è il risultato di un’attività investigativa durata due anni.
I sospetti sono accusati di aver gestito una rete volta a rifornire i combattenti estremisti in Siria e Iraq di denaro, armi da fuoco, equipaggiamenti informatici e materiale per la produzione di esplosivi. I rifornimenti venivano spediti dentro dei container camuffati per sembrare aiuti umanitari.
Cinque dei sospetti sono cittadini spagnoli di origine siriana, giordana e marocchina, mentre gli altri due sono un siriano e un marocchino, secondo quanto ha reso noto il ministro in una dichiarazione.
Il ministro ha riferito anche che le persone arrestate avevano svolto le loro attività illecite in altri paesi europei prima di stabilirsi in Spagna.
Nel corso del 2015, le autorità spagnole hanno arrestato 102 persone sospettate di avere legami con i militanti estremisti, più del doppio delle persone arrestate l’anno precedente. La polizia ha infatti incrementato le misure di sicurezza in seguito all’attacco di Parigi del 7 gennaio 2015.
Lunedì 8 febbraio un’operazione dei servizi di sicurezza russi a Yekaterinburg, nella regione degli Urali, aveva portato all’arresto di sette militanti del sedicente Stato islamico che preparavano attacchi dinamitardi a Mosca, San Pietroburgo e nella regione dello Sverdlovsk.