“Le armi devono tacere!”: l’appello dell’ala sinistra della SPD per la pace in Ucraina
Quaranta politici del partito SPD hanno firmato un’appello intitolato “Le armi devono tacere!”. Nel testo chiedono agli stati occidentali di ridurre l’invio di armi per concentrare gli sforzi nella costruzione di trattative diplomatiche che pongano fine alla guerra in Ucraina. Oltre a evocare “le morti e la distruzione” causate dal conflitto che dura da sei mesi e i suoi effetti sull’economia europea, l’ala sinistra del partito del cancelliere Olaf Scholz avverte sul pericolo di un conflitto nucleare. “La NATO o i singoli Stati occidentali non devono diventare parte in causa, perché questo significherebbe inevitabilmente l’espansione della guerra in una terza guerra mondiale, possibilmente nucleare – scrivono – La spirale dell’escalation deve essere fermata. Pertanto, ad ogni consegna di armi, è importante soppesare e considerare attentamente dove si trova la “linea rossa” che potrebbe essere percepita come un’entrata in guerra e provocare reazioni corrispondenti”.
Secondo i firmatari del documento sarebbe indispensabile muoversi verso un cessate il fuoco. L’auspicio è che si ricorra a una maggiore comunicazione con gli stati neutrali come l’India e la Cina perché intercedano in quanto mediatori. A gestire i negoziati finora è stata la Turchia, che è uno stato membro della NATO. Poco più di una settimana fa, Erdogan aveva dichiarato che la Crimea deve tornare ad essere un territorio ucraino, spostando cosi l’asse delle trattative verso le posizioni occidentali. Da est è arrivata l’accusa di Gennady Gatilov, il rappresentante permanente russo alle Nazioni Unite di Ginevra, secondo cui gli Stati Uniti e gli altri Paesi della NATO avrebbero fatto pressioni sull’Ucraina affinché abbandonasse i negoziati, riporta il Financial Times. “Ora non vedo alcuna possibilità di contatti diplomatici – ha detto Gatilov al giornale – E più il conflitto andrà avanti, più sarà difficile trovare una soluzione diplomatica”. È questa situazione di incomunicabilità che i firmatari dell’appello denunciano. “Questa guerra non conoscerà vincitori militari. Il proseguimento della guerra provocherà solo più morti e distruzione. Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco il prima possibile come punto di partenza per negoziati di pace completi.”.
Inizia così a cedere il blocco favorevole all’invio di armi pesanti all’Ucraina che finora era totalmente in linea con le ambizioni della NATO sul fronte est europeo. “Siamo scettici o addirittura negativi sui piani di riarmo. La NATO spende già molto di più per gli armamenti rispetto alla Russia” si può leggere nell’appello. Una posizione radicalmente opposta a quella del cancelliere Scholz. Proprio il giorno prima che la ribellione dei suoi compagni di partito fosse resa nota, aveva postato su Twitter delle foto dei panzer tedeschi consegnati all’Ucraina. “Stiamo consegnando 30 panzer Gepard di cui c’è urgente bisogno. La metà di loro è già lì. Un contributo importante alla lotta per la libertà dell’Ucraina.” ha scritto nel suo post il cancelliere tedesco.