La modella di Playboy condannata per aver ridicolizzato un’anziana su Snapchat
A luglio 2016 Dani Mathers aveva postato sul social network una foto scattata segretamente nello spogliatoio di una palestra di Los Angeles
La modella di Playboy Dani Mathers, 30 anni, è stata condannata a 30 giorni di servizi sociali al termine di un processo che l’ha vista imputata per aver violato la privacy di una donna di 71 anni, fotografandola di nascosto e ridicolizzandola pubblicamente su Snapchat.
Il fatto era avvenuto a luglio 2016, quando la playmate dell’anno 2015 aveva postato sul social network una foto scattata nello spogliatoio di una palestra di Los Angeles in cui si vedeva a qualche metro di distanza una donna anziana nuda, e in primo piano la modella con una mano davanti alla bocca in un gesto denigratorio.
La foto vedeva anche la didascalia: “Se io non posso ignorare quello che ho appena visto, nemmeno voi potrete”, chiaramente con l’intento di ridicolizzare il corpo non perfettamente scolpito della donna:
Dopo la pubblicazione della foto, Mathers era stata duramente condannata dall’opinione pubblica per l’atteggiamento discriminatorio nei confronti di un corpo non perfetto e per la violazione della privacy nei confronti della donna, la cui immagine era stata diffusa senza la sua autorizzazione in tutto il mondo.
La palestra l’aveva bandita a vita, e così avevano poi fatto tutte le altre palestre della città. Anche la rivista Playboy l’aveva licenziata quando la polizia di Los Angeles aveva aperto un fascicolo sulla questione.
Secondo la legge della California, è illegale fotografare segretamente una persona identificabile in uno spogliatoio senza il suo consenso, e la pena per il reato può arrivare a sei mesi di carcere e a una multa di mille dollari.
Mathers si era poi scusata, ammettendo di aver sbagliato e di riconoscere che il body-shaming va condannato. Questo non è bastato a evitarle la condanna, che consisterà nel pulire graffiti cittadini per 30 giorni, una volta a settimana, oltre alla libertà vigilata per 36 mesi e a 60 dollari di risarcimento alla donna “per comprare un nuovo zaino, vista la possibilità di essere identificata tramite quello presente nella foto”.
Questo il momento della condanna in tribunale diffuso dal sito TMZ: