Il piano segreto della Russia per aiutare Julian Assange a fuggire da Londra
Il Guardian parla di un progetto per organizzare la fuga del fondatore di Wikileaks dall'ambasciata dell'Ecuador a Londra
Sarebbe esistito un piano segreto della Russia per aiutare Julian Assange a fuggire dal Regno Unito. A rivelarlo è il Guardian, che sottolinea come sia venuto a conoscenza di colloqui segreti, avvenuti lo scorso anno, tra diplomatici russi e persone vicine al fondatore di Wikileaks.
Il piano, secondo quanto riportato dal quotidiano britannico, era aiutare Assange ad allontanarsi dall’ambasciata dell’Ecuador, lasciare il Regno Unito e dirigersi verso un altro paese, probabilmente la Russia, dove l’uomo non avrebbe corso il rischio di essere estradato negli Stati Uniti.
La fuga, programmata per la vigilia di Natale 2017, non era più stata realizzata perché considerata troppo rischiosa.
Il ruolo della Russia nel piano solleva nuove domande sui legami tra Assange e il Cremlino, in particolare perché l’editore di Wikileaks ricopre un ruolo centrale nel caso Russiagate, le cui indagini sono coordinate dal procuratore usa Mueller. Proprio Mueller, che indaga sui tentavi della Russia di influenzare l’esito delle presidenziali del 2016, sostiene che Wikileaks ha pubblicato “oltre 50mila documenti” rubati da spie russe.
I dettagli del piano sono solo accennati. Due fonti, a conoscenza delle dinamiche interne all’ambasciata, hanno affermato che Fidel Narváez, uno stretto confidente di Assange che ricopriva il ruolo di console dell’Ecuador a Londra, fungeva da punto di contatto con Mosca. Ma in un’intervista rilasciata al Guardian, Narváez ha negato di essere stato coinvolto in discussioni o in piani per organizzare la fuga di Assange.
Narváez ha ammesso di avere visitato l’ambasciata russa a Kensington due volte nel 2018 ma come parte di un gruppo di “20-30 diplomatici provenienti da diversi paesi”. Si trattava, ha affermato, di “incontri pubblico-aperti che si sono verificati nel pieno della crisi britannico-russa” conseguente all’avvelenamento da novicok di Sergei e Yulia Skripal lo scorso mese di marzo.
Il nuovo presidente dell’Ecuador, Lenín Moreno, non ha mai nascosto di volere Assange fuori dall’ambasciata. Lo scorso mese di marzo, il governo di Quito gli aveva interrotto l’accesso a Internet e limitato la sua possibilità di ricevere visite.
L’ambasciata dell’Ecuador a Londra, contattata dal Guardian, ha rifiutato di commentare.
Recentemente Associated Press aveva pubblicato alcuni documenti, trapelati dallo staff di Wikileaks, in cui si mostra che Assange avrebbe provato, già dal 2010, a scappare dall’Inghilterra e a cercare rifugio in Russia.
Ap ha pubblicato una e-mail nella quale Assange dice di avere intenzione di chiedere un visto per la Russia, che si era concluso in un nulla di fatto perché l’Interpool aveva emesso un mandato di cattura internazionale nei confronti dell’uomo, che era ricercato in Svezia con l’accusa di stupro e violenza sessuale, accuse per le quali dal 2012 Assange è rifugiato nell’ambasciata ecuadoregna di Londra.