Madri di Srebrenica contro Handke: “Nobel da ritirare, ha difeso i carnefici delle guerre balcaniche”
Madri di Srebrenica contro Handke: “Nobel da ritirare”
Le Madri di Srebrenica hanno duramente condannato la decisione di assegnare quest’anno il Nobel per la letteratura allo scrittore austriaco Peter Handke, accusato di aver appoggiato i crimini di Slobodan Milosevic, Radovan Karadzic e Ratko Mladic, e hanno annunciato la decisione di chiedere ufficialmente il ritiro di tale riconoscimento.
“Un uomo che ha difeso i carnefici delle guerre balcaniche non può ricevere un tale riconoscimento”, ha detto Munira Subasic, presidente dell’associazione che riunisce le madri delle vittime della strage.
Peter Handke è stato insignito del premio Nobel per la Letteratura 2019. L’Accademia di Svezia ha dato questa motivazione: “Con ingegnosità linguistica ha esplorato la periferia e la specificità dell’esperienza umana”.
Chi è Peter Handke
Handke ha 76 anni e si è affermato come uno degli scrittori più influenti in Europa dopo la seconda guerra mondiale, anche se il suo nome è rimasto confinato in una nicchia nonostante la sua produzione di testi sia molto abbondante. È sia poeta sia romanziere.
Handke è nato nel 1942 in un villaggio di nome Griffen, situato nella regione Carinzia, nel sud dell’Austria. Questo era anche il luogo di nascita di sua madre Maria, che apparteneva alla minoranza slovena. Il padre era un soldato tedesco, ma non lo incontrerà mai prima di raggiungere l’età adulta. Lui e i suoi fratelli sono cresciuti con la madre e il nuovo marito, Bruno Handke.
La madre morì suicida nel 1971, evento che ha segnato senza dubbio la sua vita, poi raccontato nel romanzo L’Infelicità senza desideri. Dal 1990 Handke vive a Chaville, a sud-ovest di Parigi.