Perù, 13 persone morte in un raid della polizia a una festa clandestina
Perù, 13 persone rimaste uccise in un raid della polizia a una festa clandestina
Una festa clandestina in discoteca, non autorizzata per via delle misure di contenimento del Covid in Perù, è finita in tragedia a Lima dopo l’intervento della polizia. Almeno 13 giovani, per la maggior parte donne, sono morti asfissiati e altri sei sono rimasti feriti all’interno del Club dove si stava tenendo il party clandestino sabato 22 agosto, in barba al coprifuoco imposto dalle 22 alle 4 del mattino per limitare la trasmissione del Coronavirus nel Paese. Secondo quanto riporta la stampa locale, gli invitati sarebbero stati calpestati mentre fuggivano dagli agenti, chiamati a intervenire dai clienti della zona.
120 persone si sono ritrovate tutte insieme ammassate davanti alla porta, e per 13 la fuga è stata fatale. La procura ha fatto sapere che 11 di queste erano positive al Covid-19, così come 15 dei 22 arrestati, tra cui gli organizzatori della festa, l’amministratore e i proprietari del locale, che rischiano ora una pena fino a 35 anni di carcere. Intanto, la polizia ha negato di aver usato lacrimogeni per disperdere la folla. “Per favore, non siate irresponsabili, non mettete a rischio la vita delle persone. Questi 13 giovani avrebbero potuto salvarsi se non avessero avuto questo tipo di comportamento”, ha dichiarato Martín Vizcarra, presidente del Perù, dove ad oggi sono 500mila i casi di Coronavirus registrati dall’inizio della pandemia, un bilancio che rende il Paese il secondo in America Latina dopo il Brasile per numero di contagi.
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