Perché Tolkien odiava Walt Disney e i suoi film
Sia il creatore del Signore degli anelli che il collega C.S. Lewis (autore delle “Cronache di Narnia”) condividevano un odio piuttosto forte per le opere disneyane
Walt Disney, J.R.R. Tolkien e C.S. Lewis sono alcuni dei più grandi creatori di mondi fantastici del Ventesimo secolo. Il primo ha creato un impero diventando il più noto autore di film d’animazione negli anni Trenta, il secondo ha dato vita alla Terra di Mezzo con la saga del Signore degli anelli e il terzo ha scritto la saga delle Cronache di Narnia, anch’essa diventata una serie di film negli anni Duemila.
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Quello che è poco noto è quanto gli ultimi due, che furono amici e colleghi come professori di letteratura inglese all’Università britannica di Oxford verso la metà del secolo scorso, condividessero un odio piuttosto forte per le opere disneyane.
Come riporta un articolo del sito Atlas Obscura, i due andarono addirittura a vedere insieme al cinema Biancaneve e i sette nani, il primo classico d’animazione Disney uscito nel 1937 (proprio nello stesso periodo in cui Tolkien pubblicava Lo Hobbit, anch’esso con dei nani protagonisti).
In una lettera del 1939 al suo amico A.K. Hamilton, C.S. Lewis (che avrebbe iniziato a pubblicare Le cronache di Narnia nel 1950) scrisse a proposito del cartone animato:
“Naturalmente i nani dovrebbero essere brutti, ma non in questo modo. E la loro festa a ritmo di jazz era piuttosto brutta. Suppongo che al povero scemo non sia mai venuto in mente che potessero usare un altro genere di musica. Però tutti i pezzi terrificanti erano ben fatti, e gli animali davvero commoventi, e l’uso delle ombre (dei nani e degli avvoltoi) era davvero geniale. Che cosa ne poteva venire fuori se quest’uomo fosse stato educato o addirittura cresciuto in una società decente?”.
Anche in seguito, Lewis definì le facce dei nani come “gonfie, da ubriachi o comici di bassa lega”.
Anche Tolkien non amò Biancaneve, definendo “volgari” i film Disney, e scrivendo nel 1964 in una lettera che “riconosceva il suo talento”, ma che gli era sempre sembrato “irrimediabilmente corrotto”, proseguendo:
“Anche se nella maggior parte dei suoi ‘film’ della sua compagnia ci sono passaggi ammirevoli o affascinanti, l’effetto generale di tutti loro per me è disgustoso. Alcuni mi hanno dato la nausea…”. Tolkien dice poi nella stessa lettera di Disney che sia “un imbroglione desideroso di truffare i meno capaci con trucchi abbastanza ‘legali’ da fargli evitare la prigione”, e notando che non avrebbe dovuto considerare nemmeno un momento di collaborare con la Disney.
Anche in un’altra lettera del 1937 indirizzata ai suoi editori, in cui si parlava di una serie di illustrazioni ispirate alle sue opere, si premurò di specificare che avevano il suo assenso purché si evitasse “qualsiasi cosa che riprenda lo stile della Disney, delle cui opere ho il più profondo disprezzo”.
Prima ancora che nel 2001 uscisse l’adattamento cinematografico di Peter Jackson del Signore degli anelli, già nel 1978, cinque anni dopo la morte di Tolkien, il regista Ralph Bakshy realizzò una versione a cartoni animati della Compagnia dell’anello. Questo il trailer:
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